Investire in Francia dopo declassamento Moody’s

Moody’s, una delle principali agenzie di rating al mondo, ha prodotto un declassamento del rating francese, a causa del “deterioramento delle prospettive economiche”. Il ministro dell’Economia Moscovici ha comunque voluto chiedere “calma”, precisando che il Paese andrà “avanti più rapidamente con le riforme. Paghiamo l’eredità del passato”. Ad ogni modo, la Francia ha dovuto dare addio alla prestigiosa tripla A, degradando il Paese da AAA a AA1.

Secondo gli esperti dell’agenzia internazionale di rating, le riforme annunciate dal governo francese sono insufficienti, e per questo motivo anche l’outlook rimane negativo. Nel motivare la sua decisione, afferma l’edizione online de La Repubblica – “punta il dito in particolare sulla graduale perdita di competitività dell’economia francese e sulla rigidità del mercato del lavoro e dei servizi. Si registra insomma un deterioramento delle condizioni economiche che mette a rischio le prospettive di bilancio. Prospettive che – si sottolinea – si fanno sempre più “incerte”. Un’incertezza che per l’agenzia internazionale è acuita dal fatto che la Francia è oggi, rispetto a mesi fa, più vulnerabile rispetto a eventuali futuri nuovi shock che si potrebbero verificare nell’Eurozona. La capacità di resistenza francese – spiega Moody’s – è oggi “diminuita” e “l’esposizione della Francia ai Paesi periferici dell’Europa appare sproporzionatamente grande”.

Pronta la risposta del ministro delle Finanze, Pierre Moscovici, che ha affermato come la decisione di Moody’s indurrà il governo francese ad attuare più rapidamente le riforme, pur precisando come la Francia abbia ancora un buon rating, e che la scelta di Moody’s è dettata fondalmentalmente dalla situazione “lasciata dai nostri predecessori: perdita di competitività, crescita debole, deficit in aumento (…) E’ una sanzione della gestione del passato”. Uno scarico di responsabilità nei confronti del precedente esecutivo Sarkozy, che tuttavia non sembra avere convinto i mercati finanziari. Vedremo, nei prossimi mesi, quale sarà la piega intrapresa dai conti pubblici transalpini.

Sul nostro sito – cugino Finanza Live più volte ci siamo domandati su quanto possano essere o meno importanti i rating. Vi rimandiamo, in particolare, al nostro recente focus: Rating Fitch: se ne può fare a meno?

Lascia un commento