Effetto elezioni su investimenti in Italia

L’effetto delle elezioni politiche 2013, con la conseguente incertezza dell’esito del voto tricolore, potrebbe comportare qualche maggiore difficoltà sugli investimenti in Italia e sulla collegata redditività. In particolare, l’incertezza di questi giorni viene definita da Moody’s, una delle principali agenzie di rating, come “negativa” sia per il giudizio di merito sul Paese. L’incertezza è inoltre alla base della crescita delle previste possibilità di nuove elezioni, prolungando potenzialmente l‘instabilità politica del Paese.

Insomma, Moody’s – dopo aver già penalizzato il Paese assegnando una prospettiva negativa al rating italiano (Baa2) nel luglio scorso – ora avverte che “potremmo considerare una bocciatura nel caso di ulteriore, sostanziale peggioramento delle prospettive economiche del Paese o difficoltà nel realizzare le riforme” o altresì di “peggioramento nelle condizioni di finanziamento” (vedi anche Piazza Affari quali rischi e opportunità per il 2013).

Inoltre, continua Moody’s come ricordato dal quotidiano Il Messaggero, “se l’accesso dell’Italia ai mercati dovesse risultare difficoltoso e il Paese dovesse richiedere assistenza esterna, il rating sovrano del Paese potrebbe passare a livelli notevolmente più bassi”. Nella sua nota Moody’s parla apertamente di “rischi sostanziali per la realizzazione delle riforme strutturali e fiscali” dopo il risultato delle elezioni, il cui esito “aumenta la possibilità che la spinta riformatrice conseguita con il governo Monti finisca per rallentare, o andare completamente in stallo”.

In aggiunta, prosegue l’agenzia, “la performance dei partiti euroscettici, il Pdl e il Movimento 5 stelle, aumenta il rischio di un’inversione dei progressi fatti e riduce la probabilità che nuove elezioni risolvano la situazione bloccata”. Infine, rileva Moody’s, l’importanza dell’Italia per l’Eurozona, come terza maggiore economica del blocco e primo mercato dei titoli di Stato, “significa che le elezioni hanno implicazioni che vanno oltre l’Italia e, indirettamente, sono negative per il rating di altri Paesi sovrani dell’Eurozona, come Portogallo o Spagna, con la possibilità che si riaccenda la crisi del debito” (vedi anche Citi vede nuovi rischi per le banche italiane).

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