Cattolica Assicurazioni: premi danni in crescita nel primo semestre

Nel primo semestre del 2011 la raccolta premi consolidata di Cattolica Assicurazioni si è attestata a 2,08 miliardi di euro, frutto di un +2,1% di crescita dei premi danni, e di un -39,7% della raccolta del ramo vita. A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari in concomitanza con l’esame e l’approvazione dei dati H1 2011 da parte del Consiglio di Amministrazione, da cui è in particolare emerso, tra l’altro, un andamento positivo per quel che riguarda la gestione industriale. Rispetto al 30 giugno dell’anno 2010, l’utile netto consolidato H1 2011 di Cattolica Assicurazioni si è attestato a 25 milioni di euro, che salirebbero a 38 milioni di euro escludendo due voci: l’effetto legato alla maggiorazione dell’aliquota sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), e la svalutazione dei titoli di Stato della Grecia.

Secondo quanto dichiarato da Giovan Battista Mazzucchelli, Amministratore Delegato di Cattolica Assicurazioni, i dati del primo semestre del 2011 risultano essere in linea con le aspettative a fronte di effetti legati alla crisi finanziaria che sono stati comunque inevitabili. Ciò nonostante, ha altresì sottolineato l’Ad del Gruppo assicurativo, Cattolica ha confermato il proprio andamento positivo della gestione industriale che rappresenta un indicatore di fondamentale importanza per lo stato di salute di una società del settore.

Riguardo all’evoluzione prevedibile della gestione, Cattolica Assicurazioni ha fatto presente come per la seconda parte dell’anno le tensioni sui debiti sovrani, ed in particolar modo nell’Area Euro, potranno condizionare, proprio a carico delle compagnie di assicurazione, gli andamenti patrimoniali ed economici. Ma per Cattolica Assicurazioni, come sopra accennato, ed in linea con gli obiettivi del piano industriale, la gestione industriale prosegue e procede in linea con quelli che sono i target prefissati. A conferma della solidità del Gruppo, inoltre, Cattolica ha fatto presente come al 30 giugno del 2011 il margine di solvibilità sia pari a 1,4 volte quello minimo regolamentare.