Fitch conferma rating A+ sul Giappone

TokyoL’agenzia di rating Fitch ha deciso di confermare il giudizio sul merito di credito del Giappone ad A+, sia per ciò che concerne il debito in valuta locale sia in valuta estera. L’outlook sul rating sovrano, però, resta negativo, per cui non può essere escluso un declassamento nei prossim mesi. Fitch ha motivato la sua decisione sottolineando la volontà del governo nipponico e della Bank of Japan di mettere fine al lungo periodo di stagnazione economica e di deflazione che si protrae ormai da circa un ventennio.

Secondo quanto affermato dagli analisti di Fitch, “se questi sforzi avranno successo e se saranno accompagnati da riforme strutturali per aumentare la crescita potenziale insieme ad un credibile piano di riduzione del deficit a medio termine, le avverse dinamiche del debito pubblico del Giappone potrebbero essere corrette”. Le prospettive sul rating sovrano restano, però, negative, in quanto permane uno stato di incertezza sulla reale capacità di queste maxi-manovre monetarie e fiscali di garantire una crescita sostenibile.

Inoltre, Fitch sottolinea che il paese del Sol Levante non ha ancora mostrato un programma di riforme e di consolidamento fiscale ben definito. Nel frattempo qualche risultato economico sembra arrivare da quella che ormai viene chiamata l’Abenomics (maxi-programma di stimoli monetari e fiscali lanciati dal premier Shinzo Abe). Infatti, il prodotto interno lordo è tornato a crescere a un ritmo sostenuto e tra i più alti delle economie del G-7. Nel primo trimestre del 2013 il pil giapponese è cresciuto dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e a un tasso annualizzato del 3,5%.

Il risultato è migliore delle attese degli analisti, che prospettavano una crescita trimestrale dello 0,5% e annuale del 2,7%. La grande incognita resta la reale capacità della BoJ di combattere la deflazione, visto che è stato fissato un ambizioso target di inflazione del 2% nel giro di due anni. I consumi potrebbero essere rilanciati dal boom del mercato azionario, anche se il trend dei salari resta in contrazione. La borsa di Tokyo si conferma a livelli record, con l’indice Nikkei-225 sopra 15mila punti (+70% negli ultimi 6 mesi), grazie alla debolezza cronica dello yen, ai minimi dal 2008 sul dollaro.

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