Fitch conferma rating A+ sul Giappone

TokyoL’agenzia di rating Fitch ha deciso di confermare il giudizio sul merito di credito del Giappone ad A+, sia per ciò che concerne il debito in valuta locale sia in valuta estera. L’outlook sul rating sovrano, però, resta negativo, per cui non può essere escluso un declassamento nei prossim mesi. Fitch ha motivato la sua decisione sottolineando la volontà del governo nipponico e della Bank of Japan di mettere fine al lungo periodo di stagnazione economica e di deflazione che si protrae ormai da circa un ventennio.

Borsa di Tokyo può salire ancora secondo Ubs

Tokyo-Stock-ExchangeLa borsa di Tokyo è stata una delle piazze finanziarie con il rendimento più alto al mondo negli ultimi mesi, complice l’insediamento al governo dell’esecutivo guidato da Shinzo Abe. Il leader nazionalista dei Liberaldemocratici è arrivato al potere a metà dicembre scorso e da allora ha provocato un vero e proprio tsunami sui mercati finanziari, appoggiando una politica monetaria anti-deflazionistica senza precedenti e gonfiando il budget del paese nonostante abbia il debito pubblico più alto al mondo. La svolta è iniziata sette mesi fa.

Guerra valutaria non dichiarata è in corso secondo Jp Morgan P.B.

mercato-forexSecondo quanto dichiarato dagli esperti di Jp Morgan Private Bank, stiamo vivendo in un contesto di mercato caratterizzato da una guerra valutaria non dichiarata. Da quando il Giappone ha dimostrato di voler portare avanti una politica monetaria ultra-espansiva per combattere una volta per tutte la deflazione, sui mercati valutari si sono innescati una serie di meccanismi che hanno portato innanzitutto a una decisa svalutazione della moneta giapponese. Così da metà novembre 2012 il tasso di cambio dollaro/yen è passato da quota 80 a circa 100.

Credit Suisse consiglia di investire sul Giappone nel 2013

borsa tokyoDa inizio anno la borsa giapponese sta evidenziando un andamento molto positivo, meglio delle borse americane che comunque sono sui massimi di sempre. Secondo gli esperti di Credit Suisse, il listino azionario nipponico ha ancora molta strada da fare. La banca d’affari elvetica ha incrementato la sua posizione long a spese dell’Europa continentale e consiglia di investire sul Giappone nel 2013. In un recente report Credit Suisse ha elencato le motivazioni alla base della sua decisione di puntare forte sul paese del Sol Levante.

Yen rischia crollo senza freni secondo Soros

La politica monetaria condotta dal Giappone, nel tentativo di far ripartire l’economia e combattere una volta per tutte la deflazione, inizia a preoccupare analisti e investitori che temono lo scoppio di bolle di asset ma anche una caduta incontrollabile della valuta nazionale. Mentre il Giappone avvia una nuova svalutazione dello yen, il finanziere americano George Soros lancia l’allarme sulla tenuta della moneta nipponica. Secondo il famoso investitore di origine ungherese, il Giappone sta facendo un gioco “piuttosto pericoloso”. Soros è noto soprattutto per la sua speculazione sulla sterlina nel 1992.

Migliori fondi per investire sulla borsa di Tokyo

Il boom della borsa giapponese è una delle grandi sorprese di inizio 2013. L’indice azionario Nikkei-225 della borsa di Tokyo ha già guadagnato il 18% circa, ma da novembre scorso la performance sfiora uno strabiliante 40%. Dopo anni di letargo, caratterizzati da alti e bassi a causa dei problemi strutturali dell’economia nipponica, a dicembre scorso c’è stata la svolta. Shinzo Abe, leader nazionalista di centro-destra, ha vinto nettamente le elezioni e inaugurato un nuovo corso per la politica economica del paese del Sol Levante.

Piano antirecessione Giappone influenza valute

Il Giappone ha lanciato un ambizioso piano antirecessione, finalizzato a invertire la pericolosa tendenza economico e finanziaria intrapresa dall’economia nipponica. Tra le righe del piano, vi sono delle azioni che porteranno a un indebolimento delle quotazioni dello yen, evidentemente ritenuto quale arma fondamentale per consentire all’economia giapponese una rapida uscita dall’attuale fase di stagnazione che dura dagli anni Novanta.