Borsa Italiana: al Mot debutta il bond della Repubblica Federale Tedesca

Ha debuttato proprio oggi a Borsa Italiana il nuovo titolo obbligazionario messo a disposizione dalla Repubblica Federale Tedesca: il Mot (Mercato Telematico delle Obbligazioni) ha infatti ospitato lo Schatz 0,00% due on 13 June 2014 (il codice Isin di riferimento è DE0001137388), uno strumento che prevede una durata biennale e una collocazione all’interno del segmento degli EuroMot, più precisamente nella classe delle euro-obbligazioni, delle Asset Backed Securities (Abs) e dei titoli di emittenti esteri. Anzitutto, bisogna subito precisare che i sistemi di regolamento saranno quelli soliti e consueti, vale a dire Euroclear e Clearstream, mentre la liquidazione è prevista per il terzo giorno successivo alla data in cui sono stati stipulati i contratti di compravendita.

L’EUROMOT ACCOGLIERA’ DOMANI I BOND DELLA GERMANIA FEDERALE
Quali sono le altre caratteristiche che meritano di essere approfondite in questo caso. La Rft ha scelto un lotto minimo di negoziazione pari a mille euro, con l’outstanding (la traduzione tipica in italiano è quella di “in essere”), ovvero il capitale azionario diviso in titoli, ammonta a cinque miliardi complessivi. Agli investitori, inoltre, potrà interessare senza dubbio la data dello stacco della prima cedola, vale a dire il 13 giugno del 2013, visto che la periodicità della stessa sarà di tipo annuale. Il tasso cedolare sarà pari a zero, mentre la modalità di negoziazione è quella del corso secco.

EUROMOT: GERMANIA E BEI EMETTONO TRE BOND

L’intero provvedimento è già stato comunicato alla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa), senza dimenticare la diffusione attraverso un opportuno avviso. Uno degli elementi che potrebbe spingere i soggetti a puntare su un bond simile è probabilmente quello dei rating: si sta infatti parlando della Germania e questo paese vanta una tripla A per quel che concerne la propria affidabilità, il valore più alto in assoluto che viene affibbiato da Standard & Poor’s, Fitch e Moody’s (le probabilità di un default nel prossimo quinquennio sono dello 0,1%).

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