La Turchia avrà maggiore libertà di emettere sukuk

Il governo turco sta pianificando nel dettaglio la sua prima emissione di bond islamici relativa a quest’anno, una conferma che i famosi sukuk stanno ormai spopolando: un titolo sovrano lanciato da una economia che attualmente viene considerata come una delle più progressiste e di successo nell’intero mondo musulmano potrebbe segnalare l’intento di Ankara di giocare un ruolo più importante in questo tipo di finanza. In questo caso, comunque, l’importo che è stato stimato per la vendita degli strumenti è superiore ai cento miliardi di dollari. Tra l’altro, l’agenda turca dovrebbe anche prevedere altre emissioni simili nei prossimi mesi, una presenza costante nel mercato in questione.
SUKUK: PER KUVEYT TURK E’ TEMPO DELLA SECONDA EMISSIONE
È comunque strano che l’esecutivo guidato dal primo ministro Tayyp Erdogan non abbia mai pensato a una soluzione del genere nei suoi dieci anni di potere, probabilmente è stato frenato da alcuni timori politici: in effetti, bastano pochi miliardi di dollari di finanziamento per provocare risultati negativi nelle elezioni interne e questo è stato il pensiero costante degli ultimi tempi. Ora, però, il sukuk rappresenta il prodotto finanziario più appetibile e non è un caso che anche le due prime economie europee, la Germania e la Francia, ne stiano facendo uso. Inoltre, lo stesso Erdogan gode di un potere politico maggiore rispetto al passato e anche questo elemento può risultare determinante.

ALBARAKA BANKING, LA FILIALE TURCA VENDERA’ NUOVI SUKUK

Nonostante il segmento a cui si sta facendo riferimento debba essere confrontato con i trilioni di dollari che caratterizzano le emissioni convenzionali di bond internazionali, le obbligazioni islamiche sono diventate nel tempo una fonte relativamente stabilimento di finanziamento, un’alternativa più che valida in un momento di grave crisi economica come quello attuale. La Turchia può contare su metodi finanziari islamici che esistono da quasi trent’anni, anche se le istituzioni private sono state riconosciute come banche di partecipazione soltanto nel 2006, mentre il primo sukuk risale ad appena due anni fa.

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