Il piano Risparmia Facile di Unicredit

Risparmia Facile è il nome di uno dei piani che Unicredit ha deciso di mettere a disposizione dei propri clienti: nello specifico, si tratta di un prodotto che è stato pensato appositamente per gli universitari e i giovani lavoratori. In effetti, nel primo caso si inizia a risparmiare con dei versamenti che partono da una quota di cinquanta euro, senza dimenticare la possibilità di prelevare le somme che sono state accumulate in qualsiasi momento. Nel caso dei dipendenti di giovane età, invece, viene consentito di personalizzare i risparmi in base a quelle che sono le specifiche esigenze, grazie soprattutto agli accumuli di risparmi che avvengono con la massima flessibilità possibile. Come può essere spiegato questo strumento in estrema sintesi?

Corsa agli sportelli in Italia? No secondo AD Unicredit

L’amministratore delegato di Unicredit non ritiene possibile una corsa agli sportelli in Italia come si è successo invece in Spagna per Bankia:

Non mi preoccupa e non ci sarà. Abbiamo una storia alle spalle, in tutti i momenti difficili gli italiani hanno reagito con razionalità. Dopo Lehman, quando sei mesi fa c’è stato il picco massimo dello spread non si è verificata nessuna reazione irrazionale da parte di nessuno

Così Federico Ghizzoni argomenta la sua tesi, tracciando una linea netta che separa la situazione Italiana dal resto dell’Eurozona. Per quanto l’Italia possa avere problemi ed è stata considerata alla stregua di un default come la Grecia, alla prova dei fatti lo Stato si è sempre dimostrato diverso da come veniva di volta in volta dipinto dai media e per quanto il Governo Monti sia odiato dai cittadini la posizione di forza dell’Italia continua a confermarsi nel tempo.

Utile Unicredit scende dell’1%

Mentre l’inversione del settore bancario guida al rialzo una seduta iniziata con il piede sbagliato (provando a concludere dignitosamente un’ottava difficilissima) Unicredit annuncia nuovi problemi con l’utile, dovuti ad un calo dei ricavi in Polonia e Turchia.

Nella giornata di ieri il CEO del gruppo bancario ha annunciato di non voler aumentare l’esposizione verso i titoli del debito Italiani; secondo i dati attualmente vi sono 88 miliardi di euro di bond governativi nel portafoglio di Unicredit, di cui 35 miliardi di euro sono relativi ai titoli di Stato Italiani. Quattordici di questi trentacinque milioni di euro sono sono in scadenza quest’anno. Secondo Ghizzoni  la liquidità del gruppo sarà destinata ai crediti che in marzo hanno dato segnali di crescita. Questo vuol dire che i vertici di Unicredit al momento non credono che l’Italia sia un buon investimento, ed anche se è il parere di un solo gruppo la notizia ha lasciato più di un interrogativo ai piccoli risparmiatori.

Dati USA negativi affondano Eurozona

Dati USA cambiano la giornata; dopo un’avvio positivo e un andamento incerto, il FTSE-Mib cede sotto la pressione sui bancari partita in USA, con la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti in calo oltre le attese. L’indice a marzo è a quota 70.2 punti contro i 70.4 necessari per ottenere il consenso. Il calo dal mese precedente (71.6 punti) si riversa sulle Piazze Europee ed affonda i listini costringendo il fTSE-Mib ad un close inferiore alla soglia critica di un solo punto (16499 punti in chiusura di giornata).

La seduta di domani acquista un’importanza particolare; dopo le emissioni di titoli di Stato non entusiasmanti da parte di Italia e Spagna, l’attenzione è ancora rivolta ai debiti sovrani ed al problema del credito che ancora frena l’Euro. Nella giornata di domani sul listino italiano terremo sotto controllo Fondiaria-Sai, che catalizza sul book buona parte dell’attenzione mediatica, seguita solo da Fiat, intenta a consolidare il recupero dopo l’annunciato investimento di 1.1 miliardi di euro per la produzione.

Da Unicredit il bond strutturato Valore Ripresa

Il nuovo titolo obbligazionario che è stato emesso da Unicredit ha la particolarità di essere molto “ottimista”: in effetti, a Piazza Cordusio hanno deciso di lanciare questo bond che va a investire proprio sulla ripresa dei mercati finanziari, una sorta di riconquista della fiducia perduta. Si tratta nello specifico di uno strumento di debito strutturato, la cui denominazione ufficiale è quella di “Valore Ripresa”. L’intento che si è posto l’istituto di credito in questione è sostanzialmente quello di offrire ai sottoscrittori due elementi sempre molto appetibili, vale a dire l’ampia sicurezza e il buon margine di rendimento. Come è possibile tutto questo?

Spread Btp-Bund sale dopo asta titoli tedeschi

Dopo un’apertura dei mercati incerta ed un crollo verticale il mercato azionario è stato vagamente stabilizzato dall’asta dei titoli del debito Tedeschi, anche se per poco tempo. L’asta del Bund decennale offerto in tarda mattinata ha trovato una domanda congrua e decisamente sopra le aspettative assolutamente negative che fino a qualche ora prima preoccupavano gli investitori. Il rendimento è sceso ulteriormente e si è confermato intorno a 1.93% per il titolo a 10 anni più famoso d’Europa.

La leggera flessione del Bund ha allargato ovviamente lo spread che misura la distanza di rendimento con gli altri titoli del debito Europei, così che per un attimo il differenziale con il Btp a 10 anni italiano è salito fino a quota 505 per poi ritracciare velocemente intorno a 500. 

Unicredit si appresta a varare l’aumento di capitale

La giornata odierna sarà campale per Unicredit: il gruppo bancario ha infatti avviato proprio in mattinata il consiglio di amministrazione, il quale avrà il compito di varare il prezzo finale e definitivo dell’aumento di capitale, una operazione che prevede un importo complessivo di 7,5 miliardi di euro. Si può dunque ben capire l’importanza di un momento simile, con i vertici che sono ovviamente tutti presenti, dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni al direttore generale Roberto Nicastro, passando per Carlo Pesenti, consigliere dell’istituto di credito di Piazza Cordusio. Per il momento, comunque, ci si può affidare solamente alle indiscrezioni. Quelle più interessanti riguardano, in particolare, l’arrivo in prima battuta del vice presidente vicario di Unicredit, Luigi Castelletti, mentre si sa anche che diversi consiglieri saranno “presenti” virtualmente, attraverso una opportuna conference call.

Fotovoltaico: la soluzione offerta da Energy Protection

Le fonti rinnovabili e le energie “verdi” sono la frontiera economica e finanziaria del nostro futuro, dunque è opportuno tenerle sempre in alta considerazione quando si parla di investimenti: è possibile proteggersi in questo caso con una polizza assicurativa adeguata al settore? Una soluzione può essere quella della Polizza Energy Protection messa a disposizione da Unicredit Banca. Di cosa si tratta esattamente? La garanzia che viene offerta, non certo trascurabile, è quella di tutelare l’impianto fotovoltaico con l’indennizzo degli eventuali danni che potrebbero verificarsi. Sono ormai moltissimi gli imprenditori che si impegnano a sottoscrivere un finanziamento per acquisire un impianto di questo tipo ed è proprio a questi soggetti che la banca in questione si rivolge.

Unicredit: i vantaggi della Polizza Agricoltura

Il Gruppo Unicredit, tra i più importanti istituti di credito europei e internazionali, offre una gamma di pacchetti assicurativi piuttosto variegata: l’intento principale è quello di venire incontro alle esigenze di ogni tipologia di impresa, oltre ad offrire una protezione specifica per quel che concerne i vari business. Uno degli esempi più interessanti è rappresentato senza dubbio dalla cosiddetta “Polizza Agricoltura”, la quale rientra a pieno titolo nel segmento relativo alla protezione settoriale. A chi è rivolto nello specifico questo strumento? Come si intuisce facilmente dalla denominazione, i soggetti coinvolti in tal senso sono gli imprenditori agricoli, ma anche i coltivatori diretti, le società cooperative agricole e tutti quegli enti che appartengono al settore primario e che avanzano una richiesta di mutuo o di finanziamento.

Unicredit, nuovo covered bond con durata decennale

UniCredit ha lanciato proprio nel corso della giornata odierna un nuovo covered bond: lo strumento in questione prevede un ammontare totale di un miliardo di euro, a conferma che il gruppo bancario ha intenzione di privilegiare l’accesso al mercato estero attraverso le sottoscrizioni degli assets migliori. Tra l’altro, questa emissione ha già incontrato il responso positivo da parte degli investitori istituzionali, consentendo in tal modo di raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissi per quel che concerne le dimensioni dell’offerta. In particolare, c’è stato il coinvolgimento di cinquanta investitori di nazionalità europea, in rappresentanza di una delle maggiori transazioni di mercato che siano mai state eseguite in questo ambito. Entrando nel dettaglio finanziario, c’è da dire che il titolo obbligazionario in questione provvederà a pagare una cedola pari al 5%, mentre il prezzo di emissione è stato fissato al 99,72%.

Polizze unit linked a premio unico di Unicredit

Una polizza di investimento e di risparmio, unit linked ed a premio unico, che non comporti caricamenti sui premi versati, che permetta ampia flessibilità nel poter variare nel tempo le proprie scelte, e che offra anche un bonus in caso di versamenti oltre una determinata soglia. Si presenta così “UniValore 2011“, la polizza unit linked a premio unico di Unicredit che, a fronte del versamento iniziale, offre comunque la possibilità di poter andare ad effettuare nel tempo dei conferimenti aggiuntivi; e se i versamenti partono da 50 mila euro, allora con UniValore 2011 a favore del titolare della polizza scatta un bonus.

Unicredit: risultati H1 2011 brillanti

Rispetto al primo semestre del 2010, Unicredit S.p.A., colosso bancario europeo quotato in Borsa a Piazza Affari, ha archiviato il periodo da gennaio a giugno del 2011 con profitti netti quasi raddoppiati. Nel dettaglio, gli utili H1 2011 sono balzati del 97,5% a 1.321 milioni di euro, che salgono a 1.4126 milioni di euro senza considerare 105 milioni di euro derivanti dall’impairment sui titoli governativi greci. Questi risultati, in accordo con un comunicato ufficiale emesso in data odierna proprio da Unicredit S.p.A., sono stati conseguiti in virtù della diversificazione geografica del Gruppo bancario, di costi e margini di intermediazione stabili, ed una diminuzione ampia delle rettifiche sui crediti. Al 30 giugno del 2011, inoltre, Unicredit ha confermato la propria solida struttura a livello di patrimonio e del capitale regolamentare grazie ad un Core Tier I che si attesta al 9,12%.

Mutuo Contante di Unicredit: fino a 80 mila Euro

Trasformare il valore della propria casa in denaro, in moneta sonante per intenderci. E’ questa, in estrema sintesi, la finalità con cui un proprietario di immobili stipula un mutuo liquidità, un prodotto che permette, a fronte dell’offerta di una garanzia ipotecaria alla banca, proprio sull’immobile di cui si è proprietari, di ottenere importi spesso anche rilevanti per poter far fronte a spese per progetti che si sono già pianificati, oppure per spese impreviste per le quali, senza la stipula di un prodotto del genere, sarebbe difficile se non impossibile garantirne la copertura. Sono molti in Italia gli Istituti di credito che, piccoli e grandi, propongono, nell’ambito del loro ventaglio di mutui con diverse finalità, il finanziamento ipotecario per erogazione di liquidità.

Assicurazione Vita Protetta di Unicredit

Una polizza sulla vita che sia semplice, ma anche chiara ed accessibile con dieci anni di protezione, ed il premio bloccato per l’intera durata. Sono queste le caratteristiche di “Vita Protetta“, una polizza di Unicredit che assicura, per i beneficiari designati, un capitale pari a 50 mila euro. Trattasi, nello specifico, di un’assicurazione sulla vita con il premio ricorrente che si può anche pagare a rate, con frazionamento mensile, senza alcun aggravio ulteriore; per quel che riguarda l’ammontare del premio, questo è funzione sia del sesso, sia dell’età dell’assicurato. Vita Protetta”, come sopra accennato, ha una durata pari a dieci anni e riconosce ai legittimi beneficiari un capitale pari a 50 mila euro in caso di decesso del contraente. Il premio da pagare, ad esempio, parte da soli 2,5 euro al mese considerando un contraente di sesso femminile avente 25 anni di età.