Sciopero Generale in Irlanda

Degenera la situazione in Irlanda; dopo l’approvazione delle nuove misure di austerità i cittadini sono scesi in Piazza a migliaia. Più della metà degli interessati hanno già annunciato che non pagheranno la nuova tassa sulla casa, dopo che la pressione fiscale è arrivata a livelli insostenibili ed i posti di lavoro si sono ancora ridotti. La crisi è tangibile nel Paese ed i numeri parlano chiaro; 4.6 milioni di irlandesi hanno sofferto per la crisi finanziaria ed ora non riescono più a ripagare il debito presso il Fondo Monetario Internazionale di 90 miliardi di dollari.

La situazione era già critica da mesi, ma ora sembra che la popolazione sia unanime nel manifestare il proprio malcontento, cosa che invece prima non capitava; anche se la situazione era già difficile i “focolai” di protesta erano piccoli e diffusi, mentre ora a scendere in Piazza è un intero Paese, inneggiando slogan contro il Governo e sopratutto contro le Banche.

Anche in Irlanda la storia è sempre la solita; la fascia di popolazione più colpita è proprio quella che fa’ fatica ad arrivare a fine mese (ed anzi con la disoccupazione che sale non ci arriva proprio a fine mese), ed anche nel Nord Europa le Banche occupano un posto privilegiato in quanto a posizione fiscale.

Tutto questo accade alla vigilia del referendum sul Fiscal Compact; il 31 maggio la popolazione è chiamata a votare la misura che se verrà bocciata costringerà gli investitori a voltare le spalle al Paese, decretando probabilmente l’avvio della recessione o del default.

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Secondo il Premier Enda Kenny la posizione dell’Irlanda in Europa è cambiata radicalmente negli ultimi mesi e gli investitori stanno riacquistando fiducia nel Paese. Alla luce di quanto sta emergendo però sembra invece che i problemi del Paese siano cresciuti e la fiducia conquistata è messa a dura prova in questi giorni.

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