Il Paraguay prepara il proprio bond per il 2013

Il Paraguay è seriamente intenzionato a lanciare la sua prima emissione di bond internazionali, un evento che non accade dallo scorso mese di gennaio: l’annuncio ufficiale è stato fatto dal presidente Federico Franco, il quale ha l’obbligo di far fronte ai costi relativi all’indebitamento, in modo da accelerare in maniera decisa lo sviluppo della nazione sudamericana. I dirigenti governativi hanno già avviato gli incontri con gli investitori, per una operazione che andrà a coinvolgere 550 milioni di dollari in titoli obbligazionari. Lo stesso Franco è in carica da pochi mesi, per la precisione da giugno scorso: la sua elezione si è resa necessaria alla luce dell’impeachment che ha coinvolto il predecessore, Fernando Lugo.

Gli obiettivi da raggiungere sono piuttosto ambiziosi, vale a dire la riduzione della dipendenza paraguaiana dal blocco del commercio regionale imposto dal Mercosur, lo sviluppo delle risorse petrolifere e del gas naturale e la costruzione di un impianto per la lavorazione dell’alluminio. Ora bisognerà capire se è fattibile il lancio di un ammontare senza precedente di obbligazioni, con il 2013 che potrebbe essere l’anno decisivo in questo senso. In questa maniera, inoltre, il Paraguay punta a diventare uno di quei stati che può essere considerato sicuro e affidabile per un investimento finanziario.

Il paese potrebbe entrare a far parte di quel novero di mercati emergenti, in cui sono inclusi anche lo Zambia e la Bolivia, che vuole sfruttare il vantaggio dei rendimenti bassi (si tratta di livelli mai visti), focalizzando l’attenzione sui finanziamenti esteri. Il rating del Paraguay è attualmente pari a BB- secondo Standard & Poor’s, un giudizio che sottintende l’ultimo gradino dell’affidabilità sufficiente, ma queste cessioni di debito potrebbero essere benefiche. D’altronde, la stessa agenzia americana ha rimosso il credit watch negativo giusto un mese fa, spiegando come le turbolenze politiche relative alla successione di Lugo avrebbero avuto un impatto limitato sull’economia.

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