Investire nelle banche italiane – ottobre 2012

Investire e credere nelle banche italiane. È quanto consiglia il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, che intervenendo al recentissimo convegno “Il governo societario e la sana e prudente gestione delle banche” ha fatto il punto sulla situazione del sistema bancario nazionale, sottolineando come i sistemi di gestione debbano essere ben strutturati, e come la strada del futuro non possa che passare mediante una riduzione dei costi operativi per fronteggiare il calo di redditività, la razionalizzazione degli assetti societari nei gruppi e il contenimento nel numero dei componenti degli organi.

“Il direttore generale di Bankitalia pensa” – dichiarava Milano Finanza appena poche ore fa – “ad esempio, alle modalità di nomina degli esponenti nelle banche popolari e ai diritti attribuiti ad alcuni azionisti, in particolare nei patti parasociali. Assetti che potevano essere giustificati subito dopo operazioni di concentrazione, “oggi non più sostenibili”. Tanto più ora che la direttiva comunitaria introdurrà un sistema di intervento, correttivo e sanzionatorio, più esteso e incisivo per la governance bancaria. “La Crd IV contempla istituti nuovi, come il public warning, il cease and desist order, il temporary ban dell’amministratore, e indica massimali delle sanzioni pecuniarie”, continua Saccomanni, applicabili sia alle persone fisiche sia a quelle giuridiche, ben più elevati di quelli oggi in Italia”.

Con l’introduzione di sanzioni alle persone giuridiche, e l’aumento dei massimali, non si può che prefigurare un cambiamento significativo nel sistema sanzionatorio italiano. Pertanto, per amministratori e sindaci – continua Saccomanni – “cresce l’importanza di assolvere correttamente ai propri compiti, nell’interesse della banca in cui operano, del sistema finanziario nel suo complesso”.

“Le disposizioni di Bankitalia in merito” – conclude poi il quotidiano – “hanno in larga parte anticipato le scelte europee, ma alcuni aggiustamenti per Saccomanni saranno necessari. Quindi anche se il sistema bancario ha compiuto “progressi” sul fronte della governance, come sottolineato al convegno dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, sono necessari ulteriori passi in avanti. “Non mancano aree sulle quali sono necessari sforzi aggiuntivi”, ha detto Visco”.

Qui il nostro focus: Investire nell’Italia conviene?

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