Investire sull’Italia conviene?

È conveniente scommettere sull’Italia? Tra disimpegni e rinnovate manifestazioni di interesse, è questa la domanda che gli operatori di mezzo mondo continuano a porsi. Tutto dipende, essenzialmente, da come il Paese riuscirà ad affrontare il 2013, anno nel quale l’economia nazionale dovrebbe poter riemergere dalla profondissima recensione nella quale è caduta. Tuttavia, non è ancora ben chiaro se alla ripresa dell’economia dalla recessione gli investimenti privati possano o meno conseguire l’attesa ripartenza. Ecco come la pensa il governatore Bankitalia Ignazio Visco in proposito.

Il governatore ha parlato a margine della riunione Ecofin tenutasi a Cipro sabato scorso. “Ci aspettiamo ancora una ripresa il prossimo anno. La ripresa ci sarà sicuramente ma non so se questo farà ripartire gli investimenti” – ha affermato Visco parlando con i giornalisti – “E’ meglio essere prudenti, non riporre troppo aspettative sul fatto che questo stimoli gli investimenti”.

Per quanto concerne il sistema bancario italiano, Visco ha poi sottolineato la necessità – prevalentemente per le piccole e medie banche nazionali – di essere maggiormente attente ai loro costi, ancor più di quanto non stiano già facendo i grandi istituti di credito concorrenti.

Per quanto invece riguarda la tenuta del sistema creditizio di fronte all’immane impatto della crisi in corso, il governatore di Bankitalia ha aggiunto che “da lì a dire che il sistema delle banche medio-piccole debba restare così com’è ce ne corre (…) Bisogna che (il comparto delle medio-piccole) si adegui. C’è un grande cambiamento tecnologico in corso, che non interessa solo le grandi banche, attraverso più attenzione alle reti e ai costi complessivi, inclusi quelli del top management”, ha poi spiegato.

Grande ottimismo, pertanto, per quanto concerne il futuro a breve termine dell’economia nazionale. Tuttavia, a fronte di tale positività sull’interpretazione del prossimo esercizio finanziario, si impone anche un altrettanto grande cautela. Vedremo quale delle due fazioni riuscirà a prevalere rispetto all’alternativa.

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