Banche, Visco mette in guardia sulla crisi

La crisi delle banche deve risuonare come un campanello di allarme per l’Europa e per i suoi Stati membri. È questo il messaggio del presidente di Bankitalia Ignazio Visco nel corso di un’audizione alla commissione Finanze della Camera.

Allarme tenuta globale delle banche?

Non si tratta di fare catastrofismo, quanto di rendersi conto che per quel che concerne le banche l’Europa non può contare su uno strumento che consenta di intervenire in maniera veloce. Come è successo negli Stati Uniti e in Svizzera.

Il governatore della Banca d’Italia vuole semplicemente sottolineare le limitazioni derivanti da una mancata organizzazione in tal senso. Ignazio Visco si riferisce ovviamente al crollo di Credit Suisse e della Silicon Valley Bank. Due istituti teoricamente stabili che nel giro di qualche ora hanno necessitato di un salvataggio estremo onde evitare l’uscita dal mercato.

Qualcosa che ha anche portato le banche centrali globali a cercare un accordo che consentisse un intervento immediato. Quando si tratta gli istituti di credito, la necessità per tutti è che si possa agire molto velocemente e in maniera importante. Ragione per la quale quel che è accaduto deve rappresentare un campanello d’allarme per le autorità di vigilanza europee.

Deve esistere uno strumento capace di sostenere se necessario nell’immediato, in analoghe situazioni, le piccole e medie banche. Il lavoro fatto dalla Banca centrale svizzera e dagli Stati Uniti ha consentito che non partisse una reazione a catena potenziale a causa di una probabile uscita dal mercato da parte di Credit Suisse e Silicon Valley Bank.

Visco chiede strumento europeo adeguato

Ignazio Visco da diversi anni chiede all’Europa la creazione di uno strumento simile. Ed è tornato a farlo proprio nel corso di questa audizione, sottolineando come ciò che è accaduto a queste banche deve essere considerato una lezione importante per l’Europa.

Tra le problematiche alla base di questa crisi vi è stato anche il rialzo dei tassi di interesse. Un tema che ha risentito molto anche del costo dell’energia che, secondo il governatore di Bankitalia, deve essere considerato al pari di una tassa. Qualcosa che non si può rispedire al mittente ma che possiamo accomodare. E che deve essere gestita al meglio per evitare che alimenta il circolo vizioso di salita dell’inflazione.

Bisogna ricordare che l’obiettivo del 2% dell’inflazione è comune a tutti gli istituti centrali. La strada che riporta a questo valore non deve diventare un problema di sopravvivenza per gli istituti di credito né rappresentare un problema di liquidità. Come sottolinea Ignazio Visco bisogna evitare una rincorsa tra prezzi e salari e tra i pezzi stessi cercando di adeguare dove possibile.

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