Borsa Tokyo in negativo aspettando la Boj

La Borsa di Tokyo ha chiuso l’ultima seduta in territorio negativo. Ancora una volta la piazza finanziaria nipponica sembra subire gli effetti negativi di quanto sta accadendo in Europa, in aggiunta ai deludenti dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti, dove l’indice Ism manifatturiero è calato da 54,2 punti di febbraio a 51,3 punti di marzo. Ne è conseguita la diminuzione del Nikkei, che ha perso quasi 150 punti scendendo sotto quota 12 mila. L’attesa è ora rinviata all’imminente riunione di due giorni della Boj.

Gli spunti di interesse nei confronti dell’appena ricordata riunione sono molteplici. Anzitutto, si tratta di una sorta di primo esame di grande difficoltà per il neo governatore Haruhiko Kuroda. In secondo luogo, si attendono estremi provvedimenti per poter consentire al Paese di centrare l’obiettivo dell’inflazione del 2 per cento in due anni.

A ribadire la straordinarietà dei provvedimenti è stato lo stesso governatore, che in sede di commissione Bilancio ha spiegato di essere “determinato a prendere misure coraggiose in quantità e qualità in vista dell’obiettivo d’inflazione al 2,0%, da raggiungere il più presto possibile”. Nonostante tale convinzione, Kuroda ha anche ammesso che il piano non sarà “facile”, a causa di 15 anni di continua contrazione dei prezzi (e le attuali condizioni esogene non sembrano favorire il contesto nazionale, come confermano le difficoltà europee sul caso Cipro).

Oltre a quanto sopra, sottolineavano gli analisti, a pesare sulla fiducia degli investitori nipponici è anche l’elevata tensione tra Nord e Sud Corea, con la Corea del Nord che ha reso noto di voler riavviare il reattore nucleare da 5 megawatt di Yongbyon, fermato in seguito alle intese raggiunte nel 2007 dal negoziato a Sei, il tavolo multilaterale in seguito al quale si decise l’abbandono dei progetti atomici della Nord Corea, in cambio di aiuti.  Le ultime dichiarazioni potrebbero rovinare definitivamente il contenuto dell’accordo, attualmente in stallo da oltre quattro anni.

Lascia un commento