Il difficile momento delle Borse europee

Le borse europee hanno resettato i guadagni della giornata, per via delle difficoltà registrare dal settore bancario che ha virato in negativo dopo le parole del capo della vigilanza Bce, Daniele Nouy, stando al quale in un contesto di tassi persistentemente bassi le banche dovranno rivedere i loro modelli di business al fine di restare profittevoli.

Il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,71% a 21.142 punti, vicino al minimo intraday. Anche le altre principali piazze europee hanno concluso gli scambi in territorio negativo, con una flessione dell’1,57% per il Dax e dello 0,65% per il Cac. Hanno chiuso appena sopra la parità l’Ibex (+0,01%) e il Ftse100 (+0,18%). Cala all’1,68% il rendimento del Btp decennale, con spread a 115 punti base, spinto al ribasso dalle crescenti speculazioni riguardo a un ulteriore intervento della Bce a sostegno dell’economia.

Sul fronte macroeconomico, a livello globale sono arrivate le prime buone notizie dalla Cina dopo diverse settimane, anche se lontane dall’essere propriamente positive. Il Pmi manifatturiero ufficiale cinese è rimasto in contrazione sotto la soglia dei 50 punti ma è salito a quota 49,8 a settembre dai 49,7 punti di agosto.

“I numeri odierni sono migliori delle attese e coerenti con la nostra visione in base alla quale le misure espansionistiche a livello politico e da parte della Pboc stanno aiutando a sostenere l’attività economica”, ha sottolineato Julian Evans-Pritchard, economista di Capital Economics.

Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat oggi ha rilevato che l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche in rapporto al pil è sceso nel secondo trimestre dello 0,2% allo 0,9% e che la pressione fiscale è rimasta invariata nel periodo al 43,2%, con una flessione impercettibile dello 0,1%.

Sono stati registrati in crescita, invece, sia i redditi delle famiglie sia i consumi, mentre la propensione al risparmio si è attestata ancora una volta in calo nel secondo trimestre (-0,1%). In Europa, l’indice pmi dell’industria ha confermato a quota 52 punti la crescita europea, in linea con le attese.

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