Riunione cda banche italiane – 13 novembre

Il 13 novembre è giornata da segnare nel calendario per ciò che concerne i principali istituti di credito italiani. Bpm, Mps, Banco Popolare, Unicredit e Ubi Banca, Intesa Sanpaolo che riuniscono infatti i rispettivi consigli di amministrazione per poter analizzare i conti del terzo trimestre 2012. Un appuntamento particolarmente rilevante, che tuttavia non incontra la giusta fiducia e l’opportuno ottimismo da parte della comunità finanziaria internazionale, con gli analisti di Deutsche Bank che ritengono come i dati del terzo trimestre delle banche italiane evidenzieranno che mancano ancora i requisiti giusti per ottenere l’attesa redditività.

Ad analizzare cosa potrebbe accadere è stato, negli ultimi giorni, Milano Finanza in un approfondimento di Francesca Gerosa, che ricorda come “nonostante le minori preoccupazioni sul rischio sovrano, le prospettive macro difficili non suggeriscono infatti un recupero immediato dei rendimenti delle banche italiane e risultati del terzo trimestre, generalmente deboli, lo ricorderanno”.

Valutato che nel 2013 il costo del credito sarà probabilmente piatto su base annua, e che la riduzione dei costi è vista come elemento fondamentale ma non sufficiente per risolvere l’annosa questione legata alla redditività, gli analisti di Deutsche Bank affermano che si può “concludere che nessuna delle banche italiane guadagnerà tanto da compensare il costo del capitale nel breve termine”.

“E’ quindi necessaria una combinazione tra un miglioramento del cost income (riduzione dei costi e/o tassi di interesse più alti) e minori accantonamenti. In quest’ottica il broker continua a preferire quelle banche che, per motivi diversi, sono più esposte a questi driver e che ancora offrono un upside potenziale come Intesa Sanpaolo e Unicredit, entrambe coperte con un rating buy” – conclude invece Milano Finanza – per poi precisare come il vero dilemma sia il coverage – “La copertura patrimoniale dei prestiti in sofferenza delle banche italiane è diminuita di 12 pp dal 2007, ma i collateral (garanzie reali e personali) sono aumentati nello stesso periodo. Purtroppo, utilizzando le informazioni pubbliche, non si può quantificare se le due tendenze si compensano”.

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