Idbi Mutual Fund, una delle principali sussidiarie dell’omonima banca indiana, ha annunciato il lancio di un Exchange Traded Fund legato alle performance dell’oro e destinato agli investitori retail: la Borsa di riferimento è ovviamente il National Stock Exchange of India, con una sottoscrizione che è stata aperta nel corso della giornata di ieri e che giungerà a conclusione il prossimo 2 novembre. La distribuzione vera e propria, invece, comincerà otto giorni dopo. Le caratteristiche dell’emissione sono comunque già ben note, ad esempio l’ammontare minimo in questo caso sarà pari a diecimila rupie, con dei multipli successivi. Il fondo in questione, inoltre, rappresenta la prima offerta collegata al metallo prezioso da parte del gruppo Idbi (la sigla sta a indicare la Industrial Development Bank of India); l’investimento andrà a riguardare l’oro fisico e le sue relative quotazioni, quelle che da molti vengono consigliate in quanto tale commodity è il bene rifugio per eccellenza.
Visa, terzo aumento consecutivo di dividendo
L’annuncio risale a ieri e assume una rilevanza fondamentale per gli azionisti: Visa Incorporated, maggior network di pagamento al mondo, ha infatti deciso tramite il suo consiglio di amministrazione di dare il via libera a un incremento del dividendo trimestrale. L’aumento in questione sarà pari a ben quarantasette punti percentuali, tanto che si otterrà una quotazione finale di ventidue centesimi di dollaro per ogni singolo titolo azionario. Non si tratta di una operazione qualsiasi, visto che anche nel 2009 e nel 2010, la compagnia di San Francisco aveva provveduto a un rialzo simile, mettendo quindi ora a segno il terzo aumento consecutivo di dividendo: come ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo americano, Joseph Saunders, il nuovo dividendo a cui si sta facendo riferimento mette in luce il grande impegno di Visa nel fornire agli azionisti una remunerazione adeguata e congrua, oltre alla solidità finanziaria di fondo.
Le Filippine emettono bond a dieci e quindici anni
Il Tesoro delle Filippine ha annunciato in pompa magna l’imminente emissione di titoli obbligazionari a dieci e quindici anni: si tratta, nello specifico, di bond retail che dovrebbero essere venduti in grande volume. Il governo di Manila è infatti intenzionato a puntare su un importo piuttosto consistente, circa 110 miliardi di pesos (circa 1,8 miliardi di euro), un gettito importante, ma anche impegnativo, anche perché si tratta della seconda cessione obbligazionaria di questo anno. Il Tesoro ha precisato anche la suddivisione delle tranche: nello specifico, 54,97 miliardi di pesos sono destinati alla scadenza più bassa (quella del 2021), mentre i restanti 55,12 miliardi giungeranno a scadenza nel 2026. Il precedente a cui si faceva riferimento in precedenza risale allo scorso mese di marzo, quando si focalizzò l’attenzione su bond per un totale di altri 104 miliardi.
Gold: reazione del future, ma up-trend ancora lontano
Del rally rialzista che ha portato il Gold in poco tempo a segnare nuovi massimi assoluti intorno a quota 1900 è rimasto ben poco dopo l’ultimo crollo messo a segno nel mese di Settembre; anche se in realtà la situazione è ben lontana dall’essere negativa, il parere diffuso è che la crescita sia ormai finita e quindi è tempo di vendere le posizioni aperte ed eventualmente puntare su un ribasso.
La tenuta della dinamica verde durante il test di fine Settembre ben visibile nel grafico a lato ha riacceso le speranze di rivedere i massimi assoluti in chi ha comprato proprio intorno a quella quota, sbagliando completamente timing di ingresso (e sicuramente non sono pochi) ma la realtà dei fatti è che attualmente le aspettative di crescita più ottimistiche si fermano a 1800 e continua a prevalere l’ipotesi di ritracciamento di medio periodo assimilabile ad un’onda di Eliott di correzione.
Conti: dividendo Enel influenzato dalla Robin Tax
Enel è al centro delle principali attenzioni finanziarie di questi giorni: oltre all’emissione obbligazionaria multi-tranche destinata agli investitori istituzionali, si parla dell’ente energetico anche per le dichiarazioni che sono state rilasciate dal suo amministratore delegato, Fulvio Conti. Quest’ultimo, infatti, ha voluto sottolineare quali sono le conseguenze più immediate della cosiddetta Robin Tax, la maggiorazione dell’aliquota Ires che si rivolge direttamente a petrolieri e speculatori per ottenere una tassazione etica dei loro profitti. Uno dei tanti effetti lo subirà anche Enel, con la riduzione inevitabile del dividendo per azione, un taglio che si sta rendendo necessario a causa del minor utile conseguito (400 milioni di euro in meno) e della quota societaria che verrà mantenuta fissa al 60%.
Enel: buon successo per il bond multi-tranche
L’ultimo collocamento obbligazionario di Enel è uno spunto molto interessante per diversi investitori: volendo essere più precisi, c’è da dire che questa specifica emissione è stata curata da una delle principali controllate della società energetica, vale a dire Enel Finance International, la quale ha deciso di focalizzare la propria attenzione sul mercato del vecchio continente e di rivolgersi a una specifica categoria di soggetti, vale a dire gli istituzionali. L’importo complessivo dell’operazione può dare un’idea delle dimensioni del collocamento, visto che sono compresi ben 2.250 milioni di euro; nel dettaglio, questa somma verrà suddivisa in due tranche, la prima (1.250 milioni di euro) beneficerà di un ritorno economico del 4,625% e di una scadenza a quattro anni (l’anno di riferimento è dunque il 2015), mentre la seconda (il restante miliardo di euro) avrà un arco temporale maggiore (sette anni e quindi una scadenza nel 2018) e un rendimento che è stato fissato al 5,75%.
Slovacchia, un bond triennale dopo la sfiducia al governo
Un governo nazionale dimissionario, privatizzazioni sospese a tempo indeterminato e una maggioranza in Parlamento alquanto risicata e traballate: è questo il ritratto più fedele di queste ultime ore che sta vivendo la Slovacchia, paese che già era salito agli onori della ribalta pochi giorni fa per il voto contrario al cosiddetto “fondo salva-stati”. Un’altra conseguenza di questa incertezza riguarda gli investimenti finanziari. In effetti, la nazione dell’Europa orientale ha deciso di concludere il proprio mandato con una vendita di ben 211,5 milioni di euro in titoli obbligazionari zero-coupon a tre anni. L’asta in questione, tra l’altro, rappresenta la prima occasione di questo tipo dopo il collasso dell’esecutivo di Bratislava.
Commodities: quale scegliere tra Corn, Soybean e Wheat?
L’andamento delle tre commodities più importanti del mercato è strettamente correlato tra loro, anche se più volte su queste pagine abbiamo fatto notare come nonostante la tendenza spesso coincide quello che differisce è l’entità dei movimenti, che è quello che poi fa’ la differenza nella scelta tra una commodities e l’altra.
Attualmente le tre sono ancora strettamente correlate ed i segnali tecnici che vanno a buon fine hanno ripercussioni sulla totalità del mercato, facilitando molto il lavoro sullo studio della tendenza grazie alle conferme multiple.
Nonostante questo ricavare profitti alti non è facile e la scelta sul management del capitale va’ fatta puntando non solo nella giusta direzione ma anche su quella delle tre che ha le previsioni di volatilità più alte. Per assurdo, in questo caso lo studio dello storico funziona al contrario; un periodo di compressione anticipa probabilmente un’uscita direzionale con aumento di volatilità seguito da un movimento direzionale mentre la direzionalità tenderà a trovare un livello statico o dinamico (anche se di bassa angolatura rispetto all’asse del tempo) intorno a cui sviluppare una fase laterale e di consolidamento dei prezzi raggiunti, per capire se la direzione è giusta o se si tratta di una tendenza secondaria.
Suini: a ottobre record dei futures grazie alla Cina
Se si vuole comprendere meglio il boom dei contratti futures relativi ai suini, bisogna analizzare nel dettaglio i dati commerciali provenienti dalla Cina: l’ultimo report sulle esportazioni dell’ex Impero Celeste ha infatti messo in luce dati importanti, non ultimi quelli collegati a tali strumenti finanziari. Le ottime performance dei futures in questione sono ovviamente quelle di questo mese di ottobre, con record importanti eguagliati e addirittura superati. Nello specifico, il Chicago Mercantile Exchange ha fatto registrare venerdì scorso l’incredibile quotazione di 93,55 dollari; i trader più esperti di questo segmento così particolare hanno spiegato chiaramente che i contratti non erano mai andati al di sopra degli ottanta dollari, dunque si può ben comprendere il rumore che si è levato in tal senso.
Posco si affida ai Samurai Bond dopo ben cinque anni
Posco, compagnia coreana che vanta il terzo posto mondiale per quel che concerne la produzione di acciaio, ha provveduto a vendere 41,4 miliardi di yen (circa 560 milioni di euro) di Samurai Bond: si tratta, come è noto, di quei titoli obbligazionari giapponesi che vengono emessi da società estere, in questo caso una pianificazione davvero imponente e dalle caratteristiche piuttosto interessanti. Volendo essere ancora più precisi, il colosso di Pohang ha offerto trenta miliardi di yen di obbligazioni a tre anni, i quali vantano un rendimento pari a 1,67 punti percentuali (125 punti base oltre il tasso swap denominato in valuta nipponica); per il resto, bisogna sottolineare che i restanti 11,4 miliardi beneficeranno di un arco temporale maggiore, pari a cinque anni (ritorno economico pari al 2,03%).
Atlantia propone un dividendo invariato rispetto al 2010
Ci sono delle novità importanti in vista per tutti quegli investitori che detengono titoli azionari di Atlantia: la società per azioni attiva nella gestione autostradale ha infatti deciso, tramite una apposita deliberazione del proprio cda, di attribuire agli azionisti un dividendo di 0,355 euro per ogni singolo titolo. L’acconto in questione si riferisce ovviamente all’esercizio di questo anno e riflette un andamento finanziario ben preciso per quel che riguarda la compagnia. In effetti, non vi sono state delle grandi modifiche rispetto a quanto stabilito lo scorso anno, visto che il dividendo era praticamente lo stesso; comunque, c’è da precisare che appena quattro mesi fa si è assistito all’aumento gratuito di capitale, operazione che ha provocato la leggera crescita della cedola (cinque punti percentuali in più).
Natural Gas: stagionalità finite, aspettative da segnali tecnici
Non è certo una novità il fatto che il Natural Gas non risponde più alle stagioni; negli anni del trading sul floor gli studi grafici sulle commodities e sugli energetici prendevano in grandissima considerazione lo studio delle stagionalità e dei cicli di tutti gli strumenti finanziari come base su cui fare trading anche intraday. Da molti anni ormai questo discorso non vale più ed anche sul mercato, come in tutti gli atri settori, urge un rinnovamento del modo di pensare e lavorare che derivi direttamente dall’osservazione dei cambiamenti.
Il downtrend iniziato dopo la bolla del 2005 sul Natural Gas prosegue anche adesso trascinando il prezzo al di sotto di soglie record senza più seguire fondamentali o stagioni e quello che era il range laterale di “contenimento” è stato violato al ribasso durante il mese di Agosto per poi confermare in Settembre la grande debolezza di cui il mercato soffre.
Carrefour, prima emissione di bond del 2011
Carrefour Sa, uno dei principali rivenditori al dettaglio a livello internazionale, sta per vendere il suo primo titolo obbligazionario di quest’anno: un’attesa molto lunga da questo punto di vista, ma giustificata dal fatto che bisognava attendere un maggiore ottimismo da parte dei policy makers. Il bond in questione prevede un arco temporale di sette anni (la scadenza è stata fissata nel 2018), con una quotazione che sarà 250 punti base al di sopra del tasso swap, almeno secondo quanto rivelato da uno dei soggetti incaricati della emissione. L’ultima cessione di obbligazioni simili risaliva addirittura al mese di luglio del 2010, quando si puntò su un orizzonte più lungo, vale a dire dieci anni, e su un importo complessivo di un milione di euro.
Etf Day: a Palazzo Mezzanotte una due giorni di approfondimento
La conclusione di questo mese di ottobre sarà idealmente dedicata alla scoperta degli Exchange Traded Fund: i prossimi 27 e 28 ottobre, infatti, è stato programmato il cosiddetto Etf Day, un evento che rientra a pieno titolo nei recenti convegni sul trading online e che avrà luogo presso Palazzo Mezzanotte, la sede della nostra Borsa. Il programma prevede diversi spunti interessanti per chiunque si volesse avvicinare a questo mondo, ma anche per gli esperti pronti a una riflessione critica. La prima giornata dell’Etf Day sarà dedicata a un convegno che beneficia della stretta collaborazione tra la stessa Borsa Italiana e Etf Consulting: i temi da discutere verteranno sulla conoscenza degli Etf e sugli errori che devono essere evitati quando si investe in questa maniera (ovviamente, sono ricompresi nel discorso anche gli Exchange Traded Commodities).