Deutsche Bank continuerà a investire sulle commodities agricole

Deutsche Bank ha deciso di continuare a fornire prodotti di investimento legati alle materie prime agricole: la decisione dell’istituto di credito di Francoforte è giunta dopo che si è accertata l’assenza di collegamenti tra esse e il recente aumento dei prezzi delle commodities stesse. Come ha spiegato il gruppo teutonico, non c’è alcuna evidenza circa il fatto che la speculazione è stata responsabile degli sviluppi tariffari in questione. Certo, si può parlare di un contributo per quel che concerne la volatilità e in determinate condizioni, ma ci sono anche altre ragioni per quest’ultima.

Borsa Italiana: delisting per ventiquattro Etf di iShares

Non sono passati che pochi giorni da quando BlackRock si è assicurata la divisione Etf di Crédit Suisse ed è già necessario parlare di nuovo di tale piattaforma: gli Exchange Traded Fund sono stati lanciati e offerti in maniera poco controllata e ragionata, dunque è giunto il momento per una razionalizzazione vera e propria. IShares ha annunciato in via ufficiale il delisting da Borsa Italiana (quindi la revoca della negoziazione) di ventiquattro di questi strumenti finanziari. L’intervento verrà concretizzato il prossimo 18 febbraio, senza dimenticare che sarà coinvolto perfino l’Euronext di Parigi, con altri quattordici fondi “delistati”.

Investimento Aston Martin

Aston Martin verso una nuova vita. A prevederlo è Andrea Bonomi, patron di Investindustrial, recentemente in grado di rilevare la maggioranza della storica casa britannica (definita “una storia unica su cui costruire il rilancio”), e ora in auspicio di investire fino a 500 milioni di sterline, in quattro anni, per garantire un’accelerazione della penetrazione di mercato della società produttrice di quattro ruote.

JPMorgan si adegua al trading elettronico di corporate bond

JPMorgan, la più grande banca degli Stati Uniti per quel che riguarda gli assets finanziari, sta pianificando l’avvio del trading elettronico di corporate bond: l’operazione telematica a cui si sta facendo riferimento dovrebbe avvenire nella prima parte di quest’anno, dunque al massimo entro il prossimo mese di marzo, ma non si tratta di una novità assoluta. In effetti, l’istituto di credito americano sta per seguire la stessa strada intrapresa da altri colossi come Citigroup e Goldman Sachs, visto che l’obiettivo principale da raggiungere consiste nel sostenere i clienti al momento dell’acquisto e della vendita di debito.

Rating USA a rischio?

Conservata a fatica negli ultimi tempi, gli Stati Uniti potrebbero essere in procinto di perdere la loro storica tripla A. L’avvertimento è giunto da parte dell’agenzia di rating Fitch, e risulta essere fondamentalmente collegato alla possibilità che il Congresso degli Stati Uniti trovi un accordo tempestivo sull’innalzamento del tetto del debito. Nell’ipotesi in cui l’accordo non fosse trovato, il rating sarà rivisto. Ovviamente, al ribasso. Un dowgrade che farebbe coppia con quello da tempo deliberato da Standard & Poor’s, e che forse spingerebbe anche Moody’s a fare altrettanto.

Mediaset target price alzato da Berenberg a 2,6 euro

Continua l’ottimo momento in borsa per le azioni Mediaset, che anche stamattina evidenziano rialzi da capogiro dopo il progresso del 9% di ieri. Il titolo Mediaset guadagna l’8,07% a 2,062 euro, ma è riuscito a toccare un massimo intraday a 2,164 euro. Si tratta del massimo più alto da fine marzo 2012. A spingere le azioni del Biscione alla borsa di Milano è stata la nuova promozione ricevuta da Berenberg, che qualche tempo fa aveva dichiarato che Mediaset sarebbe stato il miglior titolo del settore media nel corso del 2013.

Wall Street sale sui massimi più alti da dicembre 2007

Ieri a Wall Street i principali indici azionari americani hanno evidenziato un nuovo strappo verso l’alto, sebbene le trimestrali di ieri abbiano fornito indicazioni negative. L’indice S&P500 è salito fino a 1.485 punti, chiudendo la seduta di borsa con un rialzo dello 0,56% a 1.480,94. L’indice americano è salito sui massimi più alti da dicembre 2007. Bene anche l’indice Dow Jones, che ha chiuso con un progresso dello 0,63% a 13.596 punti, toccando il massimo più alto da ottobre scorso. In rialzo anche il Nasdaq (+0,56%).

Investimenti Gemina – Atlantia

Il consiglio di amministrazione di Gemina ha confermato, pochi giorni fa, l’interesse della società a proseguire nelle attività “funzionali ad analizzare la sussistenza dei presupposti industriali, finanziari, economici e giuridici per una eventuale operazione di integrazione societaria con la stessa Atlantia”, attività di analisi che pertanto potrebbero condurre a “un’eventuale proposta sull’operazione di integrazione”, che potrà “essere formulata al consiglio di amministrazione entro i prossimi due mesi”.

Da Banca Sella bond territoriali per le imprese

Banca Sella ci ha abituato a delle iniziative piuttosto particolari e mirate per il sostegno dell’economia nazionale: un chiaro esempio è quello delle nuove iniziative in favore delle pmi, le quali risalgono allo scorso mese di dicembre. Grande risalto ha avuto anche il finanziamento di Banca Sella per pmi e tredicesime. Stavolta, l’istituto di credito piemontese ha deciso di stringere un accordo importante con l’Unione Industriale di Biella e Confidi Lombardia (il consorzio di garanzia collettiva dei fidi). Ebbene, il gruppo biellese ha lanciato degli strumenti finanziari molto interessanti, vale a dire dei bond territoriali che serviranno a sostenere le aziende del capoluogo piemontese.

Tod’s nuovo record storico in borsa a 102,4€

Il settore del lusso non accenna a voler fermare la sua corsa a Piazza Affari. Sugli scudi ci sono i soliti volti noti, ovvero Salvatore Ferragamo e Tod’s. Oggi entrambe le società hanno aggiornato il loro record assoluto a Piazza Affari. La maison fiorentina ha visto le azioni spingersi fino a 19,98 euro, mentre per quanto riguarda Tod’s è stato toccato un nuovo massimo storico a 102,4 euro. A poco più di mezz’ora dall’apertura di Wall Street, il titolo dell’azienda guidata dalla famiglia Della Valle evidenzia un rialzo del 2,3% a 102,3 euro.

Indesit -7% in borsa su smentita ipotesi cessione società

Il titolo Indesit Company, quotato a Piazza Affari con il ticker “IND”, sta evidenziando un ribasso del 7,09% a 6,36 euro, ma ha già toccato un minimo intraday a 6,175 euro, ovvero il livello più basso dallo scorso 8 gennaio. A far crollare le azioni del gruppo degli elettrodomestici è la smentita dell’ipotesi di cessione della società da parte della famiglia Merloni. Infatti, Maria Paola Merloni, una dei quattro figli di Vittorio Merloni e consigliere nel cda, ha negato le indiscrezioni di stampa relative ai contrasti interni alla famiglia.

Nuova emissione di debito per lo Zambia

L’Agenzia per lo sviluppo stradale dello Zambia sta pianificando nel dettaglio la vendita di titoli obbligazionari per un importo complessivo pari a 1,5 miliardi di dollari: l’ente della nazione africana valuterà con la massima calma questa operazione, tanto è vero che l’annuncio ufficiale parla di un completamento entro la fine dell’anno. La compagnia è di proprietà statale, dunque si può parlare di una sorta di replica dell’emissione di bond dello scorso anno, la prima effettuata in moneta verde. Il piano in questione è stato presentato al ministro delle Finanze, Alexander Chikwanda, con un feedback positivo che dovrebbe essere rilasciato entro la fine di questo mese.

Dell verso delisting?

Secondo quanto riportato da alcune fonti d’oltre Oceano, Dell starebbe valutando l’effettuazione di una operazione di private equity per formalizzare il delisting. Una transazione che, di fatto, toglierebbe dai listini di Wall Street uno dei principali produttori di computer al mondo. Sempre stando alle indiscrezioni che sono circolate negli ultimi giorni, il fondatore e chief executive della società, Michael Dell, avrebbe chiesto a due società di private equity di studiare la fattibilità dell’operazione.

Futures: grano e mais in rialzo a Chicago

Il grano ha fatto registrare il suo picco più alto delle ultime tre settimane presso il Chicago Board of Trade: in effetti, questa performance non è stata casuale, ma riflette il fatto che le temperature basse e il clima secco continueranno ad erodere i raccolti invernali negli Stati Uniti, il maggior esportatore al mondo per quel che concerne tale commodity. Il mais a sua volta ha prolungato il proprio rally. D’altronde, la situazione appena descritta non è molto diversa da quella dello scorso mese di novembre, quando vi fu un forte rialzo per i futures sul grano.