Il rally di inizio anno degli asset più rischiosi (azioni, mercati emergenti, bond della periferia europea) sta senza dubbio generando un processo di riselezione degli strumenti da inserire nei portfolios più difensivi. Si è aperta la caccia al rendimento, sui timori che i tassi possano restare molto bassi per diverso tempo e che l’inflazione possa rialzare la testa nei prossimi mesi. I flussi di denaro si stanno spostando velocemente dai “porti sicuri” (bond paesi “core”, oro, franco svizzero, etc.) agli asset più rischiosi. La sensazione è che possa esserci un rialzo in doppia cifra per l’azionario mondiale.
Preconsuntivo Enel 2012
Enel ha elaborato il proprio preconsuntivo per il 2012, ricordando che gli obiettivi indicati precedentemente al mercato sono stati rispettati, e i ricavi sono risultati in crescita. In particolare, il gruppo energetico italiano ha affermato come il fatturato sia cresciuto del 6,8 per cento a 84,9 miliardi di euro (79,5 miliardi nel 2011), l’Ebitda si è fermato a quota 16,7 miliardi di euro (-5,1 per cento) mentre l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 42,9 miliardi di euro (-3,8 per cento), fermandosi al di sotto del livello obiettivo di 43 miliardi di euro.
Opportunità nei bond high-yield nel 2013 secondo Rothschild
Secondo Edmond de Rothschild Asset Management per trovare extra-rendimenti nel mercato obbligazionario nel 2013 sarà necessario guardare alle emissioni dei bond societari piuttosto che ai bond governativi. Il segmento di mercato più interessante resta quello dei bond ad alto rendimento, che già nel corso del 2012 hanno offerto belle soddisfazioni agli investitori. Secondo Philippe Uzan, chief investment officer della storica casa di investimenti, “il rendimento atteso si aggira tra il 6% e l’8%, come riconoscimento di un livello di rischio più elevato”.
Perchè gli Etn fanno così paura?
Per molti investitori finanziari la sigla Etn (Exchange Traded Notes) suona quasi come minacciosa: questi strumenti sono sostanzialmente nuovi, dunque può essere forse per questo motivo che appaiono poco adatti all’”uomo della strada”. Questi fondi sono molto più giovani rispetto agli Etf, ma consentono comunque di sfruttare con successo delle caratteristiche particolari, in primis l’accesso a determinate classi di assets e strategie. In più, solo per ricordare qualche altro punto a favore, essi risultano più economici e maggiormente liquidi (vedi anche Diversificare gli investimenti finanziari con gli Etp).
Zinco ancora in calo presso il London Metal Exchange
Lo zinco è stato protagonista del suo terzo giorno consecutivo di ribasso presso il London Metal Exchange: si tratta comunque del primo declino settimanale, conseguenza inevitabile delle difficoltà che continuano a vivere le economie dell’eurozona a causa della crisi del debito. Decisivo, inoltre, è stato il calo a dicembre della produzione industriale spagnola, dato che il paese iberico rappresenta la quarta più grande economia della regione (è il sedicesimo mese di fila che questo declino sta proseguendo). Non è un caso che si stia parlando del Vecchio Continente: l’Europa, infatti, può vantare il 18% della domanda complessiva di zinco (si tratta di dati calcolati da Barclays).
Euro va bene così secondo Draghi
La Bce ha mantenuto invariati i tassi di interesse nella zona euro allo 0,75%, ovvero il livello più basso di sempre. Nessuna modifica nemmeno per il tasso sui depositi, che resta allo 0%, e per il tasso marginale che invece è sempre fermo all’1,5%. La decisione della Bce era comunque scontata dagli investitori, che invece si aspettavano qualche indicazione sul cambio dell’euro da parte del governatore dell’Eurotower. Durante la conferenza stampa, Mario Draghi ha parlato dell’andamento dell’euro ma senza esporsi molto con indicazioni precise.
Commodity non più correlate con azionario nel 2013
Le materie prime sono un asset che negli ultimi 5 anni è andato a braccetto con l’andamento dei mercati azionari, tranne che per qualche breve fase di decorrelazione. Infatti, le commodity – dopo il boom di inizio Duemila – sono state sempre più inquadrate come un asset rischioso, da acquistare nei momenti di maggiore euforia sui mercati internazionali oppure nelle fasi di crescita economica. Questo connubio azionario-commodity è durato dal 2008 al 2012, anche se ciò non vuol dire che possa tornare in futuro.
La bolla che minaccia la finanza islamica
Ormai si è perfettamente capito che le vendite di sukuk, i celebri bond islamici, hanno fatto registrare dei rialzi piuttosto consistenti nella regione mediorientale (vedi Nel 2013 vi sarà l’ennesimo record per i sukuk): questa notevole espansione, però, rischia di far esplodere una pericolosa bolla per quel che riguarda i debiti dei mercati emergenti, come ha sottolineato la banca privata britannica Coutts. L’istituto in questione, il quale fa parte del gruppo Royal Bank of Scotland, sta caldamente raccomandando di puntare anche su altri titoli e azioni, magari gli strumenti che vengono considerati meno vulnerabili.
Campari vende Punch Barbieri
Campari ha ceduto il noto Punch Barbieri alla Moccia, per una cifra pari a 4,45 milioni di euro. Una operazione che agli analisti è apparsa abbastanza anomala, visto e considerato che Campari, nel corso degli anni, si è contraddistinta per una politica di acquisizioni societarie piuttosto evidente, che le ha consentito di poter accrescere ulteriormente la propria quota di mercato. Secondo la società, invece, non si tratta né di un cambio di strategia né di un disimpegno rispetto agli impegni assunti, quanto solo della volontà di potersi concentrare sui marchi che – evidentemente – vengono considerati maggiormente prioritari.
Bpm arresti domiciliari per l’avvocato Amoruso
L’avvvocato Onofrio Amoruso, legale della Banca Popolare di Milano, è finito agli arresti domiciliari per corruzione. L’arresto è scattato nell’ambito dell’inchiesta sulla banca milanese condotta da Roberto Pellicano, pm di Milano. Secondo gli inquirenti, Amoruso avrebbe agevolato l’erogazione di grosse somme di denaro a B-Plus, una società che opera nel settore dei giochi appartenente a Francesco Corallo, che attualmente risulta ancora latitante e sul quale pende un mandato di cattura. Sempre Amoruso avrebbe chiesto in cambio tangenti per un totale stimato intorno ai 2 milioni di euro.
Pioneer Investments propone tre nuovi fondi di fondi
Due giorni fa Pioneer Investments, società di investimenti americani che opera soprattutto nel risparmio gestito, ha avviato la commercializzazione di nuovi fondi di fondi di diritto italiano. La gamma in questione si chiama “UniCredit Evoluzione”. Nel dettaglio, si sta parlando di tre strumenti finanziari, le cui denominazioni fanno intendere chiaramente le caratteristiche, vale a dire Reddito, Economia Reale e Trend. Gli intenti sono sostanzialmente due, ovvero trarre il massimo profitto dall’apprezzamento del capitale che è stato investito e soddisfare esigenze ben precise dei risparmiatori. Procediamo dunque con ordine.
Rating Saipem da Societe Generale
Momenti di grande attesa per gli investitori in Saipem. Secondo quanto affermato dal top management societario, infatti, presto potrebbero giungere nuovi e importanti contratti: sono d’altronde in corso negoziati con operatori di primo piano internazionale, su operazioni quali Southstream, Nordstream, progetti Golfo Persico, progetti lng, Brasile. In altri termini, rassicurano i vertici societari, i contratti che non sono giunti nel 2012, arriveranno nel 2013, con effetti nel 2014.
Come investire i grandi patrimoni secondo Credem
Qualcosa sta cambiando nelle modalità di gestione dei grandi patrimoni. Gli asset manager guardano con grande interesse a una gestione in grando di offrire alla clientela strumenti finanziari dal basso “costo psicologico”, ovvero quelli che non devono generare ansie, sofferenze e paure, soprattutto nelle fasi di mercato più volatili e turbolente. Secondo Giancarlo Caroli, responsabile del private banking di Credem, “la gestione dei grandi patrimoni sta entrando in una nuova fase”. L’esperto sottolinea come sia sempre più elevata la domanda di “sicurezza” dei clienti con grandi patrimoni.
Ibm rispolvera i bond a tasso variabile dopo due anni
International Business Machines Corporation, meglio nota come Ibm, sta pianificando la vendita di titoli obbligazionari in una offerta che potrà beneficiare di due parti distinte: il colosso informatico di Armonk ha infatti deciso di puntare sulla prima emissione di strumenti finanziari a tasso variabile degli ultimi due anni. In effetti, si può risalire fino all’estate del 2011 per scoprire che la stessa Ibm stava vendendo bond quinquennali per ripianare il proprio debito. L’obiettivo attuale della multinazionale americana è sostanzialmente quello di affidarsi a bond a tasso variabile che giungeranno a scadenza nel 2015 (la durata è dunque biennale).