Come investire i grandi patrimoni secondo Credem

Qualcosa sta cambiando nelle modalità di gestione dei grandi patrimoni. Gli asset manager guardano con grande interesse a una gestione in grando di offrire alla clientela strumenti finanziari dal basso “costo psicologico”, ovvero quelli che non devono generare ansie, sofferenze e paure, soprattutto nelle fasi di mercato più volatili e turbolente. Secondo Giancarlo Caroli, responsabile del private banking di Credem, “la gestione dei grandi patrimoni sta entrando in una nuova fase”. L’esperto sottolinea come sia sempre più elevata la domanda di “sicurezza” dei clienti con grandi patrimoni.

Caroli evidenzia che tra le paure principali dei clienti con grandi patrimoni c’è il possibile ritorno dell’inflazione, una variabile-chiave che può mettere in pericolo il valore reale del portafoglio. Così gli investitori cercando in ogni caso un ritorno sul loro investimento. Secondo l’esperto di Credem, quando cala la possibilità di spuntare rendimenti appetibili l’industria del private banking deve “incrementare l’intensità del servizio di consulenza”. In primo luogo Caroli sottolinea come non sia più valido il solo approccio di differenzazione degli asset.

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Il guru della banca emiliana ritiene che è preferibile “una strategia multinazionale cercando le attività dove c’è valore nelle aree geografiche con la migliore prospettiva di crescita di valore di quella particolare attività”. Caroli è convinto che bisogna sempre considerare il grado di correlazione fra l’andamento degli investimenti, ma oggi assume particolare rilevanza la competenza del gestore su una particolare tipologia di investimenti. Nell’intervista rilasciata a Il Sole-24 Ore, Caroli dice di rivalutare l’investimento free-risk nell’ambito delle strategie di asset allocation con approccio anti-ansia. Il riferimento non è però ai bond sovrani, bensì ai bond bancari che oggi godono della copertura dei rischi da parte delle autorità competenti.

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Secondo quanto dichiarato dall’esperto di Credem, gli investimenti maggiormente richiesti dagli high worth sono i fondi obbligazionari flessibili, che cercano le migliori opportunità sul mercato del credito globale a prescindere dal benchmark. Poi piacciono molto i fondi multi-asset, nei quali l’allocazione delle risorse è integrata e ogni attività viene pesata per il rischio. In questo modo i clienti high worth accedono anche all’investimento in azioni.

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