Il primo Etf cinese collegato all’Eurostoxx 50

Stoxx, società che è di fatto detenuta dalla Borsa tedesca, ha consentito a uno dei suoi indici più importanti, l’Eurostoxx 50 per la precisione, di essere associato a un Etf cinese (vedi anche I nuovi Etf cinesi che debutteranno alla Borsa di Tokyo). Nello specifico, la società emittente in questo caso sarà la China Universal ed è la prima volta in assoluto che l’ex Impero Celeste collega un proprio strumento finanziario a questo indice. La compagnia asiatica è attiva da diverso tempo nell’asset management, come se la caverà con questo debutto assoluto? La licenza della Stoxx è stata concessa lo scorso 26 febbraio per la precisione.

Dati Assoreti su risparmio gestito

Questa prima parte del 2013 ha visto i promotori finanziari contraddistinguersi, in maniera prevalente, per un comportamento di investimento su fondi e sicav esteri. A dirlo sono i dati forniti da Assoreti, secondo cui a gennaio la raccolta netta del risparmio gestito dalle reti di promotori finanziari sarebbe stata pari a 1,55 miliardi di euro, e – dichiara un comunicato dell’associazione – “continua a mantenersi su livelli particolarmente significativi, seppure in contrazione rispetto al risultato di dicembre”.

Soft commodities: zucchero e caffè in calo a New York

Lo zucchero è calato quest’oggi a New York prima di raggiugere quello che ha rappresentato con tutta probabilità il livello più basso in assoluto per il futures collegato alle spedizioni di marzo dal 2006 (vedi anche Futures: zucchero e cacao in rialzo a New York). Allo stesso tempo, gli strumenti collegati al caffè qualità arabica sono risultati in ribasso. Per la precisione, lo zucchero grezzo spedito contro i futures ormai estinti del mese di marzo iniziato oggi andrà probabilmente a totalizzare un importo compreso tra le 150mila e le 155mila tonnellate, il quantitativo più basso da quasi sette anni a questa parte.

Oro quinto mese consecutivo in calo

Momento difficile per i metalli preziosi, che continuano a mostrare un andamento negativo perdendo così il loro status di “bene rifugio” che li aveva caratterizzati per diverso tempo a partire dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008. L’oro ha chiuso in rosso anche il mese di febbraio. Il rosso ha sfiorato il 5% e ha spinto il metallo giallo sotto la quota psicologica di 1.600 dollari l’oncia. Si tratta, però, del quinto mese consecutivo di ribasso, iniziato a ottobre 2012 quando prezzi quotavano poco sotto 1.800 dollari.

Effetto elezioni su investimenti in Italia

L’effetto delle elezioni politiche 2013, con la conseguente incertezza dell’esito del voto tricolore, potrebbe comportare qualche maggiore difficoltà sugli investimenti in Italia e sulla collegata redditività. In particolare, l’incertezza di questi giorni viene definita da Moody’s, una delle principali agenzie di rating, come “negativa” sia per il giudizio di merito sul Paese. L’incertezza è inoltre alla base della crescita delle previste possibilità di nuove elezioni, prolungando potenzialmente l‘instabilità politica del Paese.

Europa a rischio rottura con politiche di austerità secondo Natixis

Le recenti elezioni politiche in Italia hanno dimostrato come gran parte della popolazione sia ormai stanca di sostenere le politiche di austerità imposte dall’Europa. Più della metà dell’elettorato ha espresso la propria preferenza per partiti politici (MoVimento 5 Stelle e Pdl-Lega), che hanno effettuato una campagna elettorale di matrice populista e contro l’austerity. Dopo il voto italiano, molti economisti e money manager si chiedono se possa esserci un cambiamento della gerarchia a livello di politiche economiche nell’area euro. Tra questi c’è anche Philippe Waechter, chief economist per Naxitis Asset Management.

Da Peugeot Citroën una obbligazione quinquennale

Psa Peugeot Citroën, celebre azienda automobilistica francese, ha emesso una obbligazione quinquennale per un importo complessivo di un miliardo di euro: l’obiettivo del colosso transalpino, seconda maggior compagnia per il suo settore a livello europeo, è quello di migliorare il finanziamento interno (vedi anche Peugeot chiude 2012 con risultati deludenti). Il bond in questione ha già potuto beneficiare di una domanda quattro volte superiore, per un ammontare di circa 4,3 miliardi, come annunciato in via ufficiale dal gruppo di Parigi.

Italia chiederà aiuti per non fallire secondo Citi

Lo shock post-elettorale in Italia ha creato grande confusione sui mercati finanziari. Gli investitori sono stati travolti dal clima di avversione per il rischio e così hanno cominciato a vendere azioni e bond pubblici italiani, facendo crollare la borsa milanese e impennare lo spread. Molti analisti temono il peggio, in quanto il paese non è governabile per cui rischia di dover far ricorso agli aiuti finanziari se lo spread dovesse salire ancora verso 450 – 500 punti base. Tuttavia, secondo il presidente Giorgio Napolitano l’Italia non è allo sbando.

Invesco consiglia prudenza sui bond nel 2013

Dopo essere stato una delle asset class più profittevoli del 2012, l’obbligazionario viene giudicato meno attraente per i prossimi mesi da molti gestori di fondi. Tra questi c’è anche Paul Read, uno dei due responsabili del fixed income del colosso americano del risparmio gestito Invesco. Secondo Read, nei prossimi dodici mesi non esiste il rischio di un crollo delle quotazioni nel mercato del reddito fisso e neppure quello di un sell-off dei bond governativi e dei corporate bond.

Goldman Sachs lancerà in Cile un bond a cinquanta anni

Goldman Sachs, una delle più importanti banche degli Stati Uniti, sta progettando la vendita di titoli obbligazionari a lunghissimo termine. Questi bond, infatti, avranno una durata di ben cinquanta anni e saranno destinati al Cile. In pratica, si tratta della prima compagnia americana che emette debito locale nel paese latino-americano. L’istituto di credito newyorkese sta cercando da tempo l’autorizzazione a vendere strumenti finanziari per un importo pari a venti milioni di unidades de fomento, l’unità di conto della nazione andina che è collegata al tasso di inflazione.

Azioni da comprare per speculare

Quali azioni comprare se si ha intenzione di speculare sul breve, brevissimo termine? A dircelo è l’istituto di ricerca Factset, che ha analizzato il comportamento dei 50 più importanti fondi speculativi del mondo, elaborando una top ten delle azioni più gettonate da parte degli hedge fund. Ne ha parlato qualche giorno fa il quotidiano finanziario Milano Finanza, tracciando una linea utile per chi vuole speculare… a suo rischio e pericolo.

Futures sul piombo ai massimi dell’ultima settimana

Il prezzo del piombo è salito al suo livello più alto dell’ultima settimana: questa performance è stata agevolata dagli ultimi segnali che hanno messo in luce un rafforzamento dell’economia negli Stati Uniti, secondo maggior consumatore al mondo per quel che concerne questo metallo (vedi anche Materie prime: a Londra ottimo rialzo del piombo). Allo stesso tempo, lo stagno ha fatto registrare un aumento che dura ormai da quattro sessioni consecutive. Tra l’altro, l’indice relativo alle rivendite in sospeso di immobili negli Stati Uniti è cresciuto di 4,5 punti percentuali, giungendo in questa maniera a quota 105,9, il picco più alto in assoluto da aprile 2010, dopo un calo di quasi il 2% nel mese precedente.

Hedge Invest consiglia di comprare i Btp

Nonostante il rally avvenuto nel 2012 e la febbre da spread post-elettorale, c’è chi ritiene i titoli di stato italiani ancora molto attraenti. Filippo Lanza, gestore di Numen Credit Fund, un fondo Ucits alternativo che segue una strategia obbligazionaria dinamica della nuova Sicav di Hedge Invest, ha una view molto positiva sui bond pubblici italiani. L’esperto puntualizza che l’anno record è ormai alle spalle, e quindi difficile da replicare, ma nel 2013 il decennale italiano in uno scenario molto positivo ha le potenzialità per offrire un rendimento compreso tra il 10% e il 15%.

Unicredit esce dal portafoglio long di Mediobanca

Il risultato delle elezioni politiche italiane ha generato un forte scossone sui mercati finanziari. La prospettiva di un paese ingovernabile ha messo in allerta i grandi investitori internazionali, che hanno velocemente liquidato grosse posizioni su azioni e titoli di stato italiani, facendo tra l’altro impennare lo spread fin sopra 350 e balzare i cds a circa 300 punti. L’esito del voto elettorale italiano è stato ancor più confuso di quanto si aspettassero gli esperti di Mediobanca, che hanno così deciso di rivedere la loro asset allocation.