Investimenti e commercio estero – dati ufficiali Gennaio 2013

Stando a quanto comunicato dall’Istat nelle proprie stime preliminari, la bilancia commerciale con i Paesi Extra UE avrebbe registrato un deficit in forte miglioramento a gennaio 2013, per un livello pari a 2,3 miliardi di euro, più che dimezzato rispetto a gennaio 2012 (quando era di 5,2 miliardi di euro). Rispetto a dicembre 2012, inoltre, i flussi commerciali presentano un aumento molto significativo dell’export, pari a 3,9 punti percentuali, più che per l’import, pari al 3 per cento.

Un comunicato dell’AGI riporta come “la crescita congiunturale delle esportazioni interessa tutti i principali raggruppamenti di beni, a eccezione dell’energia (-25,9%). Particolarmente rilevante e’ l’incremento dell’export di prodotti intermedi (+8,8%) e di beni di consumo (+7,5%). Gli acquisti di prodotti intermedi (+5,4%) presentano una crescita congiunturale ampiamente superiore alla media, mentre i beni di consumo durevoli registrano una diminuzione (-4,7%)” (vedi anche Investire nel settore delle armi).

L’Istat rileva in proposito come nel corso dell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale è stata positiva per le esportazioni, pari all’1,9 per cento, ed ha riguardato tutti i comparti, con la sola eccezione dell’energia, – 5,7 per cento (vedi anche Investire in Africa: i consigli di Ubs).

Nello stesso periodo, concludeva infine il comunicato AGI, “la marcata diminuzione dell’energia (-12,0%) spiega in ampia misura la flessione complessiva delle importazioni (-5,2%). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a gennaio 2013 le esportazioni mostrano un ampio incremento (+17,7%), a fronte di una diminuzione significativa delle importazioni (-5,6%). Sempre a gennaio, si e’ ridotto il deficit energetico (da -6,1 miliardi nel 2012 a -5,2 miliardi nel 2013) e si e’ notevolmente ampliato il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici (da 869 milioni nel 2012 a 2,9 miliardi nel 2013). Nello stesso mese la crescita tendenziale delle esportazioni e’ diffusa; soltanto l’energia presenta una diminuzione (-26,2%). La flessione delle importazioni e’ particolarmente accentuata per i beni di consumo durevoli (-18,5%) e per l’energia (-16,3%). I mercati piu’ dinamici all’export sono ASEAN (+32,2%), OPEC (+26,1%), Giappone (+25,6%), Cina (+24,6%), EDA (+22,9%) e Stati Uniti (+20,2%)”.

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