Fondi obbligazionari in calo a gennaio

Il 2016 archivia durante il suo primo mese un calo per l’industria del risparmio gestito, malgrado altri dati dimostrino che gli italiani congelano la loro liquidità e depositino in banca piuttosto che consumare.

Gennaio, che con ogni probabilità passerà alla storia finanziaria per essere stato tra i mesi più impervi per le borse, ha registrato una raccolta netta pari a 6,1 miliardi di euro contro i quasi undici miliardi di dicembre e il patrimonio gestito è calato attestandosi a 1.814 miliardi dagli 1.834 miliardi. In base alla mappa mensile comunicata da Assogestioni, le gestioni di portafoglio hanno segnato sottoscrizioni per 4,89 miliardi contro 1,24 miliardi delle gestioni collettive. Tra le prime, i mandati istituzionali per un totale di 4,97 miliardi rimangono in evidenza, anche se in flessione rispetto ai 7,34 miliardi di dicembre, mentre il retail chiude a -78 milioni da +234 milioni.

Nelle gestioni collettive, i fondi aperti calano toccando quota +1,21 miliardi di euro dai +2,98 miliardi di dicembre e per i fondi chiusi il saldo è +32 milioni da +399 milioni. Tra i fondi di lungo termine, scende l’appeal dei flessibili che, dopo mesi di crescente popolarità, chiudono gennaio a +801 milioni contro +1,6 miliardi a dicembre.

Il risparmio è dunque in fuga dagli obbligazionari, con un saldo mensile a -1,84 miliardi dai +489 milioni del mese precedente. Per gli azionari la raccolta netta scende a +321 milioni da +548 milioni.

Tornano a piacere i fondi monetari, con sottoscrizioni per 1,74 miliardi contro -166 milioni a dicembre. Quanto alla nazionalità, gennaio è in negativo per i fondi di diritto italiani a -531 milioni (da +450 milioni), mentre i fondi di diritto estero chiudono a +1,74 miliardi (da +2,53 miliardi).

 

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