Unicredit esce dal portafoglio long di Mediobanca

Il risultato delle elezioni politiche italiane ha generato un forte scossone sui mercati finanziari. La prospettiva di un paese ingovernabile ha messo in allerta i grandi investitori internazionali, che hanno velocemente liquidato grosse posizioni su azioni e titoli di stato italiani, facendo tra l’altro impennare lo spread fin sopra 350 e balzare i cds a circa 300 punti. L’esito del voto elettorale italiano è stato ancor più confuso di quanto si aspettassero gli esperti di Mediobanca, che hanno così deciso di rivedere la loro asset allocation.

Il repentino aumento della volatilità e il cambiamento dell’umore degli investitori hanno spinto Mediobanca ad incrementare leggermente il free risk al 5,5% dal 5,25%, a causa dell’aumento del rischio-paese. Gli specialisti della merchant bank di Piazzetta Cuccia hanno anche rivisto la loro strategia di investimento, adottando un profilo più prudente. Gli esperti della banca d’affari hanno dichiarato che in realtà già in precedenza era stata abbracciata una politica di investimento difensiva.

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Tuttavia, Mediobanca fa notare che l’aumento dell’1% dell’Iva, previsto per il mese di luglio, e la nuova tassa Tares dovrebbero ridurre ulteriormente i consumi degli italiani. Inoltre, la banca si aspetta un ampliamento dello spread Btp-Bund e una fase di impasse sulle nuove nomine per i consigli di amministrazione delle aziende controllate dallo Stato. Nel portafoglio azionario di Mediobanca non trovano praticamente più spazio le azioni del settore bancario. Chiusa la posizione long su Unicredit, entrano in portfolio Prysmian, Autogrill e Brembo. Aumenta poi l’esposizione short in portafoglio con Intesa Sanpaolo, Generali Assicurazioni, Banco Popolare, Italcementi, Geox e Igd.

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Mediobanca, però, non è negativo sui titoli del settore del risparmio gestito. La banca d’affari milanese consiglia di comprare Azimut, che non è molto esposta sui Btp, e di andare short su Banca Mediolanum e Banca Generali. Questi due titoli finanziari hanno una forte esposizione sui titoli di stato italiani, anche se la duration media dei bond in portfolio è intorno a 1,5 anni.

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