Investire nel settore delle armi

Il settore delle armi è in grado di garantire importanti soddisfazioni ai suoi investitori. Tralasciando gli ovvi aspetti etici, non possiamo che sottolineare quali siano le significative prospettive di crescita che il settore sta attendendo anche per il 2013. E, così come accade in moltissimi altri comparti industriali, anche per il settore delle armi la domanda più ampia dovrebbe provenire dai nuovi mercati emergenti e, in particolar modo, dall‘India.

L’India si sta infatti rivelando quale mercato estremamente promettente per gli armamenti. E, a confortare chi vuole investire nel settore delle armi del subcontinente, ci sono le tristi previsioni sulle relazioni esterne del Paese, sempre più tese contro Cina e Pakistan. È pertanto probabile che – nell’auspicio che si tratti di impieghi inutilizzati – il Paese debba “armarsi” incrementando gli stanziamenti per il programma di difesa militare di riferimento nazionale (vedi anche Investimento nuovi aeroporti).

A conferma ulteriore, i dati relativi all’import di sistemi e tecnologie di utilizzo militare. È ben noto che l’India importa almeno il 70 per cento del suo materiale bellico, scavalcando – in questo discutibile business – la Cina in qualità di primo importatore di armi al mondo. Considerato che il governo di Delhi ha più volte ribadito la sua volontà di sostituire buona parte del suo armamento, definendolo obsoleto, è probabile che le industrie europee del settore abbiano di che fregarsi le mani.

Ad ogni modo, non tutto il male vien per nuocere. Secondo alcune società di consulenza internazionale, è un bene che l’India abbia in mente di armarsi ulteriormente, poichè sarebbe l’unica alternativa militare di rilievo alla Cina. In altri termini, i programmi militari dell’India potrebbero generare un contrappeso a quelli di Pechino, garantendo così una stabilità e un equilibrio nei diversi orientamenti militari… che auspichiamo possa durare il più a lungo possibile (vedi anche Investire nel vino 2013).

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