Futures: caffè in rialzo grazie alle minori esportazioni

New York ha assistito all’irresistibile ascesa del caffè come commodity finanziaria: il prodotto alimentare è riuscito infatti a beneficiare della crescente speculazione in merito alla capacità delle esportazioni di mantenere gli attuali livelli, con evidenti limitazioni per le nuove scorte. Allo stesso modo, anche lo zucchero è riuscito ad avanzare in maniera decisa. Secondo quanto stimato dall’International Coffee Organization, l’export in questione è aumentato da 37,1 a 42,3 milioni di sacchi, mentre le spedizioni relative al mese di febbraio sono aumentate addirittura di quindici punti percentuali rispetto a un anno prima. La ridotta disponibilità di caffè da parte del Brasile ha fatto incrementare ulteriormente la speculazione a cui si faceva riferimento in precedenza.


Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, bisogna precisare che i contratti futures relativi alle spedizioni della qualità arabica (mese di maggio) hanno fatto registrare un rialzo dell’1,3%, attestandosi a quota 2,685 dollari per ogni libbra presso l’Ice Futures newyorkese; la qualità robusta, invece, è avanzata nelle sue spedizioni di luglio fino a una quotazione di sedici dollari (+0,7%) presso il Nyse Liffe di Londra. Per quel che concerne, poi, il Brasile, è previsto che vi sia un calo produttivo superiore ai tredici punti percentuali, una stima che è stata anche ribadita dalla Companhia Nacional de Abastecimento (Conab), l’agenzia nazionale che si occupa delle previsioni sui principali raccolti agricoli.

Spostando l’attenzione sul Centro-America, ci si accorge che le esportazioni del Messico sono in declino (-16%) secondo Amecafe e lo stesso discorso vale anche per il Guatemala (-6% a marzo secondo Anacafe), due nazioni che vantano le più importanti produzioni di qualità arabica del caffè. I futures sullo zucchero, invece, hanno guadagnato lo 0,1% presso l’Ice, con un rialzo più accentuato per quel che concerne quello raffinato rispetto a quello grezzo. Infine, occorre sottolineare la frenata dei contratti relativi al cacao, le cui spedizioni del mese di luglio hanno portato l’attuale quotazione a nove dollari.

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