Da Barclays un Etn legato al Cape Ratio

Diversificare gli investimenti finanziari con gli Etp è diventata una delle strategie di maggior successo di questo 2012: l’ampia gamma di tali prodotti viene ora rinfoltita ulteriormente dal lancio di un nuovo Etn (Exchange Traded Note) da parte della banca britannica Barclays. Si tratta di uno strumento piuttosto particolare, in quanto il sottostante preso a riferimento è la misura di mercato ideata da un professore di Yale, Robert Shiller. Si tratta del Cape, un acronimo che identifica il Cyclically Adjusted Price-Earnings Ratio, vale a dire l’indice che misura il rapporto ciclicamente corretto tra il prezzo e i guadagni.

Volendo essere ancora più precisi, tale Etn punterà a replicare le performance dell’indice denominato Shiller Barclays Cape Us Core Sector. Come si evince piuttosto facilmente da questo nome, l’attenzione viene focalizzata su una esposizione lunga nei confronti di quattro settori azionari piuttosto sottovalutati negli Stati Uniti, ma che allo stesso tempo hanno fatto registrare dei prezzi molto forti negli ultimi dodici mesi. L’indice in questione, inoltre, segue alla lettera una metodologia che si basa sulla quantificazione del peso. La storia degli Etn come investimento finanziario è relativamente breve, ma è proprio Barclays che può essere considerata come la banca più lungimirante da questo punto di vista.

Il nuovo fondo che si sta descrivendo sfrutta dunque l’indice del professor Shiller, il quale viene applicato per la prima volta in assoluto a dei settori specifici per creare valori e strategie ben sviluppate. Il Cape Ratio, inoltre, viene calcolato prendendo spunto dai prezzi dei titoli azionari e dalla media dei guadagni dei dieci anni precedenti, alleggerendo il tutto dal tasso di inflazione. Di conseguenza, esso può essere sfruttato benissimo come una misura di lungo termine delle valutazioni dei mercati azionari. Essendo gli Etn delle obbligazioni di tipo unsecured garantite da una banca emittente, bisogna rispettare l’assoggettamento al credito di quest’ultima.

Lascia un commento