La Uk Serious Fraud Office ha incriminato Barclays e quattro manager per frode e consulenza finanziaria illegale: il lodo sarebbe avvenuto in relazione all’aumento di capitale effettuato nel 2008. Ovvero quando la banca dovette chiedere 15 miliardi di dollari ai suoi investitori per evitare il collasso finanziario totale.
Barclays
Metalli, conviene investire?
La crescita economica è alle porte, sta cercando di rafforzarsi. Questo dovrebbe portare a un sostanzioso aumento del prezzo dei metalli.
Barclays mette in vendita dei CoCo Bond a dieci anni
La banca britannica Barclays ha annunciato di essere pronta ad emettere dei Contingent Convertible Bond, meglio noti con il più semplice acronimo CoCo (vedi anche Barclays emette un CoCo Bond a dieci anni). La vendita in questione non è altro che una parte dei piani molto più ampi dell’istituto di credito, il quale deve necessariamente rispettare i requisiti che sono imposti dagli enti regolatori per quel che riguarda il capitale. Come è noto, i CoCo Bond sono dei titoli obbligazionari che agevolano l’eliminazione dei piani di salvataggio per il settore bancario, mettendo a disposizione delle compagnie finanziarie una sorta di ammortizzatore destinato ai finanziamenti in denaro.
Il nuovo Etn di Barclays legato a società americane e canadesi
Barclays ha dimostrato di nutrire una certa predilezione nei confronti degli Exchange Traded Notes (vedi anche Da Barclays un Etn legato al Cape Ratio). L’ultima offerta in questo senso da parte della banca britannica consiste in un prodotto che tenta di replicare le performance dell’Atlantic Trust Select Mlp Index, un indice che ricomprende al suo interno Mlp americane e canadesi che fanno parte del settore energetico e di quello del gas. La sigla Mlp sta a indicare le Master Limited Partnership, l’equivalente delle nostre società in accomandita semplice per intenderci.
Investire nelle commodities nel 2013 – Barclays
Gli esperti di Barclays hanno formulato una serie di previsioni sulle principali commodities. Un interessantissimo approfondimento, da consultare come una vera e propria guida per i prossimi trimestri, di cui si è recentemente occupato anche un articolo su Milano Finanza. Vediamo allora quali materie prime comprare (e quali evitare) nel corso dei mesi a venire.
Barclays consiglia di non investire in azioni Fiat
Non è un bel momento per le azioni Fiat alla borsa di Milano. Oggi il titolo del Lingotto è sceso sui minimi più bassi da oltre due settimane a 4,188 euro, sperimentando anche oggi una certa difficoltà a risalire la china dopo le pesanti vendite subite negli ultimi giorni. In particolare ieri le azioni della casa automobilistica torinese hanno evidenziato un calo del 5,5% circa. Attualmente il titolo perde lo 0,75% a 4,244 euro. Intanto, Barclays ha bocciato le strategie dell’amministratore delegato Sergio Marchionne.
Saipem rating tagliato da Barclays a “equalweight”
Il 2012 non è stato uno degli anni migliori per Saipem, sebbene lo scorso anno le azioni della società petrolifera milanese siano riuscite a toccare un record storico alla borsa di Milano a 40,12 euro (17 settembre). Nell’ultimo trimestre dello scorso anno è avvenuta un’esclation di eventi negativi, che hanno spinto il titolo sempre più in basso a Piazza Affari e fatto peggiorare i giudizi dei broker in precedenza quasi tutti estremamente positivi. Ora anche Barclays tende ad allinearsi al consensus, con il taglio del rating a “equalweight” (pesare correttamente in portafoglio).
Barclays emette un CoCo Bond a dieci anni
L’istituto di credito britannico Barclays ha quotato dei CoCo Bond decennali per un importo pari a tre miliardi di dollari e con un rendimento iniziale fissato a 7,625 punti percentuali: nel dettaglio, bisogna subito precisare che gli ordini degli investitori sono stati superiori di oltre cinque volte (diciassette miliardi di dollari per la precisione). Come si spiega un simile successo? La forte domanda che si è appena descritta può essere motivata, in particolare, con l’alto ritorno economico, il quale può però anche risultare in una perdita totale a danno degli obbligazionisti.
Inchieste su Barclays
Nuove inchieste su Barclays. L’istituto di credito britannico, già al centro del noto scandalo sulla manipolazione del Libor – ha infatti annunciato appena ieri di essere al centro di altre due indagini americane, di cui una da parte del dipartimento di Giustizia Usa e della Securities and Exchange Commission, e una della US Federal Energy Regulatory Commission. Vediamo allora nel dettaglio quali siano le caratteristiche di queste inchieste, e quali potrebbero essere le ripercussioni nel medio e breve termine.
Da Barclays un Etn legato al Cape Ratio
Diversificare gli investimenti finanziari con gli Etp è diventata una delle strategie di maggior successo di questo 2012: l’ampia gamma di tali prodotti viene ora rinfoltita ulteriormente dal lancio di un nuovo Etn (Exchange Traded Note) da parte della banca britannica Barclays. Si tratta di uno strumento piuttosto particolare, in quanto il sottostante preso a riferimento è la misura di mercato ideata da un professore di Yale, Robert Shiller. Si tratta del Cape, un acronimo che identifica il Cyclically Adjusted Price-Earnings Ratio, vale a dire l’indice che misura il rapporto ciclicamente corretto tra il prezzo e i guadagni.
I due nuovi certificati di Barclays Bank
La gamma di certificati di investimento di Barclays si amplia ulteriormente: l’istituto di credito britannico sta infatti mettendo a disposizione due strumenti di questo tipo che prendono spunto dalle performance di indici azionari molto famosi, l’europeo Eurostoxx 50 e lo statunitense S&P500. Nel dettaglio si tratta dei prodotti che sono denominati “Target Certificate su Eurostoxx 50” e S&P500” e di “Barclays Target 9,2% BancoPosta”. Come si può evincere piuttosto facilmente dal secondo nome, sono state le Poste Italiane a distribuire il certificato, visto che la sottoscrizione può avvenire in maniera diretta attraverso la piattaforma di trading che viene consentita da BancoPosta.
Barclays emette due miliardi di dollari in covered bond
Barclays è stata protagonista della sua maggiore offerta di covered bond per quel che concerne gli Stati Uniti: il celebre istituto di credito britannico ha infatti contribuito alla rapida crescita del mercato in questione (denominato in dollari quindi) attraverso la vendita di due miliardi di titoli, la cui cedola è stata fissata in 2,25 punti percentuali, circa 153 punti base al di sopra della medesima scadenza messa a disposizione dal Tesoro americano (cinque anni per la precisione). Come è noto, i covered bond non sono altro che debito secured, il quale consente agli investitori finanziari di ricorrere all’emittente come se fosse un pool attivo di strumenti ipotecari nel malaugurato caso di bancarotta. La scadenza prevista in questo caso è a quattro anni, con il 2016 che rappresenta l’anno di riferimento.
Barclays emetterà domani due nuovi covered warrant
Due nuovi covered warrant entrano a far parte della già numerosa famiglia di Barclays: la banca britannica comincerà infatti a negoziare dalla giornata di domani questi strumenti finanziari che sono definiti come “strutturati-esotici”. Nel dettaglio, si tratta dell’offerta denominata “120.000 FX Linked Certificates due November 2014 and 2017”, il che ci fa già capire che le scadenze saranno differenti, vale a dire due e cinque anni. Detto che l’operatore incaricato ad assolvere l’impegno di quotazione sarà la società di intermediazione mobiliare Equita, si può cominciare a citare quali sono le caratteristiche principali di tale emissione.
Barclays sceglie Ftse Mib e Dax per i suoi Mini Futures Certificate
I nuovi certificati di investimento che verranno messi a disposizione a partire da domani da Barclays sono della tipologia Mini Futures: in pratica, questi dieci strumenti saranno collegati a indici finanziari, con il comparto Sedex “Leveraged Certificates” a rappresentare il mercato di quotazione in tal senso. Di cosa si tratta esattamente? A parte uno di questi benchmark, tutto il resto beneficerà della tipologia Bull. In pratica, gli indici che sono stati scelti dalla banca anglosassone sono due, vale a dire il Ftse Mib e il tedesco Dax di Francoforte. La scadenza, invece, sarà sempre la medesima, vale a dire il 20 gennaio del 2017, il che vuol dire che si tratta di titoli quinquennali.