Inchieste su Barclays

Nuove inchieste su Barclays. L’istituto di credito britannico, già al centro del noto scandalo sulla manipolazione del Libor – ha infatti annunciato appena ieri di essere al centro di altre due indagini americane, di cui una da parte del dipartimento di Giustizia Usa e della Securities and Exchange Commission, e una della US Federal Energy Regulatory Commission.  Vediamo allora nel dettaglio quali siano le caratteristiche di queste inchieste, e quali potrebbero essere le ripercussioni nel medio e breve termine.

“La prima inchiesta” – ricorda in proposito Il Sole 24 Ore – “riguarda possibili violazioni del Foreign Corrupt Practices Act, la legge anti-corruzione all’estero, e la seconda possibili manipolazioni dei prezzi nel power trading negli anni tra il 2006 e il 2008. Barclays ha detto che intende “difendersi con forza” dalle accuse, ma gli analisti prevedono dovrá pagare almeno un’altra ingente multa dopo i 290 milioni di sterline che aveva dovuto versare in giugno per le manipolazioni del tasso interbancario.  Le rivelazioni stanno pesando sul titolo, che sta perdendo il 4,5% alla Borsa di Londra, e sulla reputazione di Barclays, giá oggetto di diverse indagini in Gran Bretagna, tra cui una sui rapporti con il fondo sovrano del Qatar che nel 2008 aveva ‘salvato’ la banca dal diventare controllata dal Tesoro britannico. Secondo voci anche la nuova indagine Usa riguarda la transazione con il Qatar”.

Per quanto concerne il titolo, oltre alle brutte notizie relative alle indagini, gravano molto anche i risultati trimestrali, in grado di evidenziare una perdita di 47 milioni di sterline nel terzo trimestre, rispetto a un utile di 2,4 miliardi nello stesso periodo dello scorso anno. La flessione degli utili sembra essere riconducibile in via prevalente ai risarcimenti dei danni ai clienti imposti dalle autorità in seguito alla vendita ingannevole o fraudolenta di Pppi, polizze assicurative associate a mutui immobiliari piazzate a centinaia di migliaia di clienti. In proposito, l’istituto ha affermato di aver accantonato altre 700 milioni di sterline per tali oneri.

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