Rbs paga multa per scandalo Libor

Rbs, Royal Bank of Scotland, si accoda a Barclays e Ubs tra le banche che dovranno pagare una multa per lo scandalo Libor, il caso della manipolazione del tasso interbancario da parte di alcuni operatori. Una sanzione particolarmente salata, pari a oltre 600 milioni di dollari (al cambio attuale, più di 450 milioni di euro), che la banca pagherà dopo l’accordo raggiunto con le autorità inglesi e americani, al fine di regolare il suo coinvolgimento nella vicenda, e le conseguenze che sarebbero arrivate.

Nel dettaglio dell’intesa, Rbs sborserà 87,5 milioni di sterline alla britannica Financial Services Authority, 325 milioni di dollari alla United States Commodity Futures Trading Commission e 150 milioni di dollari alla United States Department of Justice: versamenti che Rbs dovrà effettuare per chiudere il caso, ponendo una pietra tombale su quanto accaduto sulle presunte manipolazioni del Libor. Si noti come la sanzione complessiva superi di gran lunga quella inflitta a Barclays (“multata” per 290 milioni di sterline), ma sia invece inferiore rispetto a quella pagata da Ubs (pari a 1,5 miliardi di dollari).

“Questo è un giorno triste per Rbs” – avrebbe commentato pubblicamente il presidente del consiglio di amministrazione, Philip Hampton, a capo di un gruppo controllato per l’80% dallo Stato – “ma è anche importante per continuare a porre rimedio agli errori del passato”. Sul fronte aziendale, la vicenda avrebbe coinvolto circa 20 dipendenti della banca britannica, che hanno scelto di lasciare l’istituto di credito o di subire varie misure di natura disciplinare (vedi anche Come cambia il Libor).

Anche se non coinvolto direttamente nella vicenda, il direttore della divisione bancaria internazionale e dei mercati, John Hourican, ha dichiarato di voler lasciare il gruppo in segno di disponibilità a invertire la rotta di quanto accaduto nei passati anni.

Vedremo quindi, nei prossimi mesi, quali saranno le ulteriori novità sul caso (vedi anche Rbs propone un certificato legato al titolo Unicredit).

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