Sei banche sono pronte a quotare gli Etf filippini

Sono sei le banche filippine che hanno mostrato un certo interesse per quel che riguarda la quotazione di Etf presso il locale Stock Exchange: il numero uno del Philippine Stock Exchange, Hans Sicat, ha reso nota in un’intervista questa possibilità finanziaria, facendo intendere come si tratti di istituti di credito locali e internazionali. Per quale motivo c’è così tanto bisogno di Exchange Traded Fund nel paese asiatico? Anzitutto, bisogna subito sottolineare che la prima emissione in questo senso dovrebbe avvenire non più tardi del primo trimestre del 2013 (il periodo compreso tra i mesi di gennaio e marzo per la precisione).

Il regolamento relativo a tali strumenti finanziari, invece, verrà predisposto già a gennaio. Entrando maggiormente nel dettaglio della questione, istituzioni del posto come Bdo Unibank, Bank of the Philippine Islands e First Metro Investments Corporation sono interessate a creare un fondo che possa essere collocato in Borsa. Per il momento, comunque, esiste un fondamentale via libera, vale a dire quello della Securities and Exchange Commission filippina, la Consob locale per intenderci. Come è noto, gli Etf non sono altro che prodotti focalizzati su indici, materie prime, titoli obbligazionari e valute, i quali consentono agli investitori di acquistare e di vendere gli stessi come fossero azioni.

I sottoscrittori possono anche diversificare il loro portafoglio acquistando un singolo prodotto, il quale rappresenta una serie di titoli che fanno parte di un indice. In base alle linee guida che sono state predisposte per il momento, le compagnie dovrebbero essere dotate di un capitale minimo di 250 milioni di pesos (4,6 milioni di euro). La Sec filippina ha richiesto che gli Etf in questione siano rispettosi del Securities Regulation Code: di conseguenza, bisognerà indicare i manager che gestiranno lo strumento stesso. Gli Exchange Traded Fund scambiati in circa quaranta mercati azionari sono più di mille, con un volume d’affari che è pari a settecento miliardi di dollari.

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