Etf o Etn? Gli investitori divisi sulla quotazione di NewGold

Molti investitori si trovano spesso ad avere a che fare con dubbi di interpretazione in merito a determinati strumenti finanziari: è il caso sicuramente del fondo Absa di NewGold, un prodotto che viene presentato come un Exchange Traded Fund, ma che secondo alcuni potrebbe anche essere classificato tranquillamente come un rischioso Etn. Da dove deriva questa sorta di confusione? La multinazionale canadese, ben nota per le sue attività minerarie, gestisce attualmente 16,7 miliardi di dollari, tanto che il suo Etf locale rappresenta la modalità più costosa per andare a investire nell’oro. Bisogna dunque comprendere quali sono i reali rischi che si corrono in questo tipo di investimenti. Sia gli Etn che gli Etf vengono quotati ed emessi nelle piazze finanziarie come titoli azionari e in alcuni paesi, come ad esempio il Sudafrica, sono soggetti a regole ferree per quel che concerne il loro funzionamento.


Entrambi i prodotti possono essere poi collegati a degli indici o a un paniere di beni, oppure ancora a un singolo investimento, come è appunto quello aureo, il quale consente di diminuire i costi totali. Lo stesso problema di identificazione è sorto la settimana scorsa, subito dopo l’introduzione dei primi Etf a marchio Satrix nello stesso territorio sudafricano: anche in questo caso, si tratta di un Etn o di un semplice Etf. Un decalogo può forse aiutare a sciogliere i dubbi principali. Anzitutto, gli Exchange Traded Fund possono investire su azioni quotate e sono in grado di garantire una buona diversificazione del rischio.

Gli Exchange Traded Notes, invece, sono scambiabili come strumenti di debito, in base ai quali si presta del denaro in maniera effettiva a una società emittente, normalmente una banca, che garantisce un rendimento capace di replicare un indice predeterminato; in poche parole, si acquista un prodotto che costituisce un vero e proprio debito, ma la performance dello stesso è collegata a un titolo sottostante.

Lascia un commento