Crescita Pil cinese deludente influenza Borse

cinaLa crescita del Pil cinese si contraddistingue per un parzialmente deludente + 7,7% nel mese di marzo, contro stime ufficiali di 8 punti percentuali. Ne è derivata un’influenza negativa sulle piazze finanziarie di mezzo mondo, con la Borsa di Tokyo che chiude in calo dell’1,55%, e lo yen che è sempre più lontano dai 100 dollari. Quotazioni in difficoltà anche per quanto concerne alcune commodities di riferimento, con diminuzioni dei prezzi di oro e petrolio.

Sono poco convincenti, infatti, i segnali forniti dall’economia cinese: il Prodotto interno lordo (Pil) della Cina – sottolineava un focus tempestivo del quotidiano La Repubblica online – “rallenta nel primo trimestre dell’anno. La crescita annua è del 7,7% contro il 7,9% registrato nel quarto trimestre del 2012 e il 7,8% dell’intero 2012. Sebbene si tratti di cifre inimmaginabile per un’economia in recessione come quella italiana, i numeri sono inferiori al  consensus che stimava una crescita dell’8 per cento. Tra gli altri dati importanti dell’ex Celeste Impero si registrano la produzione industriale cinese in crescita, a marzo, dell’8,9% annuo, il +12,6% delle vendite al dettaglio e un aumento degli investimenti fissi dello 20,9% nel primo trimestre dell’anno – nel confronto con il 2012 -, anche in questo caso in rallentamento” (tra i tanti nostri approfondimenti sull’andamento del mercato cinese e di quello asiatico, leggi anche il recente focus curato sulla convenienza degli investimenti nel retail corporate).

Dati, quelli cinesi, che sembrano preparare (male) il contesto nel quale dovranno muoversi le piazze europee, con i listini del vecchio Continente già di per sé piuttosto traballanti, e con lo spread tra i Btp e i Bund che si riporta sopra quota 300 punti base in maniera più stabile.

Tornando in Asia, notiamo invece con soddisfazione che la crescita della produzione industriale cinese è andata meglio del previsto, con un + 0,6 punti percentuali a febbraio che tuttavia non ha saputo controbilanciare l’effetto negativo della contrazione della crescita del Pil cinese.

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