Investimento russo in Saras

sarasI russi di Rosneft entrano in Saras grazie a un recentissimo contratto siglato con Gian Marco e Massimo Moratti per acquisire una quota del 13,7 per cento del capitale della società di raffinazione della famiglia Moratti. Rosneft entrerà così in possesso di circa 130 milioni di azioni per un controvalore complessivo che supera i 178 milioni di euro. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le principali caratteristiche di tale importante transazione societaria.

Stando al dettaglio dell’intesa, Gian Marco Moratti e Massimo Moratti venderanno tutte le azioni da loro individualmente e personalmente detenute in Saras, pari a 6 milioni ciascuno. Oltre a ciò, Rosneft lancerà un’opa volontaria sul 7,29 per cento del capitale (69.310.933 azioni ordinarie) a 1,37 euro per azione, con un prezzo identico a quello già corrisposto a Moratti.

Il prezzo dell’offerta – ricordava il quotidiano Milano Finanza – incorpora un premio del 46% rispetto alle quotazioni dell’ultimo mese, del 42,5% circa rispetto all’ultimo trimestre, del 41,8% rispetto all’ultimo semestre e del 52,2% rispetto all’ultimo anno. Il premio sulla quotazione di venerdì scorso è invece pari al 41,2%.

Stando a quanto è trapelato nel corso dei minuti successivi alla conclusione dell’offerta, a seguito della compravendita (in formalizzazione per il 23 aprile), la Angelo Moratti SapA, che non aderirà all’opa dei russi, scenderà dall’attuale 62,4 per cento di Saras, ma continuerà a mantenerne il controllo col 50,02 per cento (tra i tanti nostri approfondimenti dedicati al mondo delle società operanti nel comparto petrolifero e, in particolar modo, all’azienda della famiglia Moratti, vi consigliamo di consultare questo recente focus sul dimezzamento del dividendo Saras).

“Siamo convinti che sia Rosneft che Saras ne beneficeranno sia nel breve che nel lungo termine” – ha commentato il presidente Gian Marco Moratti. Molto ottimista anche il presidente di Rosneft, Igor Sechin, che si è detto convinto  che questa operazione sia un passo strategicamente importante per la costruzione di un periodo di lunga collaborazione tra i due gruppi operanti nel settore petrolifero.

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