Saras in calo in Borsa

sarasSaras si accinge a chiudere una giornata in calo a Piazza Affari. Il titolo della famiglia Moratti è infatti stato penalizzato da Mediobanca, che ha ridotto il giudizio e il target price a 0,95 euro contro 1,17 euro di venerdì scorso, a conclusione dell’opa parziale di Rosneft sul 7,3 per cento del capitale sociale.  Per oggi e per domani, intanto, la Consob ha vietato le vendite allo scoperto, bloccando le gambe degli speculatori in odor di short selling.

Risultati Saras 2013 in utile

sarasSaras si prepara a concludere l’esercizio con risultati sostanzialmente positivi, rappresentati da un Ebit verso 190 milioni di euro e un utile adjusted intorno ai 100 milioni di euro. Non è pertanto escluso il ritorno al dividendo, e la prosecuzione del rilancio della redditività societaria anche nel corso del prossimo 2014, a patto che le proiezioni elaborate sul prezzo del Brent (a quasi 108 dollari) e del tasso di cambio euro dollaro (a 1,3) reggano nel breve e medio termine.

Investimento russo in Saras

sarasI russi di Rosneft entrano in Saras grazie a un recentissimo contratto siglato con Gian Marco e Massimo Moratti per acquisire una quota del 13,7 per cento del capitale della società di raffinazione della famiglia Moratti. Rosneft entrerà così in possesso di circa 130 milioni di azioni per un controvalore complessivo che supera i 178 milioni di euro. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le principali caratteristiche di tale importante transazione societaria.

Dividendo Saras azzerato

Il gruppo petrolifero Saras ha chiuso il bilancio d’esercizio 2012 con un risultato netto negativo. Unitamente ad altre valutazioni relative alle attuali condizioni di contesto, il top management societario avrebbe optato verso la difficile decisione di non erogare alcun dividendo. Vediamo dunque quali sono stati i principali risultati conseguiti dalla società nello scorso anno, e in che modo si sia giunti alla decisione di non proporre l’attribuzione di alcuna cedola agli azionisti.

Saras: effetti contenuti dalla crisi libica

Nel primo semestre del 2011 gli effetti legati alla crisi libica per Saras sono stati contenuti. Ad affermarlo è stato Gian Marco Moratti, il Presidente di Saras, in concomitanza con la comunicazione al mercato dei dati semestrali, caratterizzati in particolare da un giro d’affari che, a 5,3 miliardi di euro, è cresciuto del 31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo grazie sia all’ascesa dei prodotti petroliferi, sia ai maggiori ricavi che la società ha conseguito dai comparti della raffinazione e del marketing. Al riguardo proprio il Presidente ha sottolineato come nel primo semestre del 2011 la società abbia adottato una politica accorta per quel che riguarda l’approvvigionamento, così come effetti positivi ha generato l’integrazione commerciale tra le società del comparto marketing e la Capogruppo.

Saras: perdita esercizio 2010 passa a nuovo

La perdita di esercizio del Gruppo Saras, nell’anno 2010, che si è attestata ad euro 110.086.524, passa ufficialmente a nuovo. Questo dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti della società che si è riunita in data odierna, giovedì 28 aprile 2011, e che ha approvato tra l’altro il Bilancio Separato al 31 dicembre 2010, le modifiche ad alcuni articoli del Regolamento Assembleare, e l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie; inoltre, in linea con la proposta che è stata formulata dal Consiglio di Amministrazione di Saras, l’Assemblea degli Azionisti ha approvato di non distribuire dividendi a valere sull’esercizio 2010. In linea con il piano di business 2010, la Saras lo scorso anno ha realizzato investimenti per 95 milioni di euro circa rispetto ai 244 milioni di euro dell’anno 2009. A fine 2010 la posizione finanziaria netta della società, per effetto sia degli investimenti effettuati, sia delle risorse che sono state assorbite dalla gestione operativa, peggiora da -345 milioni a -501 milioni di euro.

Saras: segnali di miglioramento dal comparto raffinazione

Il comparto della raffinazione rimane in difficoltà, anche se vi sono incoraggianti segnali di miglioramento“. Questo è quanto ha tra l’altro dichiarato il Presidente del Gruppo Saras, GianMarco Moratti, in concomitanza con il rilascio dei dati semestrali della società, caratterizzati in particolare da un risultato netto adjusted di Gruppo negativo per 27,4 milioni di euro rispetto ad un risultato netto adjusted di Gruppo positivo per 7,1 milioni di euro riportato nei primi sei mesi del 2009. Pur tuttavia, focalizzando l’attenzione sul secondo trimestre di quest’anno, c’è da mettere in evidenza che il Gruppo Saras ha chiuso il periodo con un risultato netto adjusted di Gruppo positivo per 2,4 milioni di euro rispetto ai -18,3 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Questa inversione, in accordo con le dichiarazioni rilasciate dal Presidente GianMarco Moratti, si spiega con il buon andamento dei segmenti di business societari legati sia alla generazione di energia elettrica, sia al marketing.

Saras: acquisto azioni proprie, prezzo medio unitario a 3 euro

impianto-raffinazioneSaras nel 2009 ha riportato un utile netto adjusted di Gruppo pari a -54,5 milioni di euro, mentre nell’ultimo trimestre dello scorso anno l’utile netto adjusted di Gruppo è stato negativo per 24 milioni di euro. Sono questi alcuni dei dati salienti del preconsuntivo consolidato 2009 di Gruppo esaminati dal Consiglio di Amministrazione di Saras che, in accordo con la propria politica di distribuzione dei dividendi, ha proposto all’Assemblea degli azionisti di non retrocedere alcuna cedola a valere sull’esercizio di bilancio 2009. La società, leader in Italia ed in Europa nel settore della raffinazione del petrolio, ha inoltre fornito un aggiornamento in merito al piano di riacquisto di azioni proprie (buyback) che è scaduto il 29 ottobre scorso in accordo con la delibera da parte dell’Assemblea degli azionisti del Gruppo Saras del 29 aprile del 2008.