Saras: effetti contenuti dalla crisi libica

Nel primo semestre del 2011 gli effetti legati alla crisi libica per Saras sono stati contenuti. Ad affermarlo è stato Gian Marco Moratti, il Presidente di Saras, in concomitanza con la comunicazione al mercato dei dati semestrali, caratterizzati in particolare da un giro d’affari che, a 5,3 miliardi di euro, è cresciuto del 31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo grazie sia all’ascesa dei prodotti petroliferi, sia ai maggiori ricavi che la società ha conseguito dai comparti della raffinazione e del marketing. Al riguardo proprio il Presidente ha sottolineato come nel primo semestre del 2011 la società abbia adottato una politica accorta per quel che riguarda l’approvvigionamento, così come effetti positivi ha generato l’integrazione commerciale tra le società del comparto marketing e la Capogruppo.

Entrando nel dettaglio dei dati semestrali, Saras nel periodo da gennaio a giugno del 2011 ha conseguito un Ebitda di Gruppo in crescita a 323,2 milioni di euro grazie in prevalenza alla forte rivalutazione degli inventari petroliferi; così come il miglioramento delle prestazioni della raffineria di Sarroch hanno contribuito nel semestre a far aumentare di 11,8 milioni di euro il risultato netto, che si è attestato a 82,2 milioni di euro. Il tutto a fronte di investimenti che nel semestre, in linea con i programmi di Saras, si sono attestati sul filo dei 60 milioni di euro, dei quali quasi 28 milioni di euro per il settore raffinazione, ed altrettanti per il comparto della generazione di energia elettrica.

A due velocità s’è invece chiuso il periodo aprile-giugno, ovverosia il secondo trimestre del 2011. Il giro d’affari Q2 2011 di Saras è infatti cresciuto del 21% a 2.638 milioni di euro, mentre l’ebitda di gruppo ha fatto registrare un calo da 51 milioni di euro del Q2 2010, a 12,8 milioni di euro del secondo trimestre di quest’anno. In prevalenza questo calo è spiegabile con la mancanza nel periodo dei grezzi libici.

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