Investimento cinese in Nh

Il gruppo cinese Hna Group ha effettuato un importante investimento nella spagnola Nh Hoteles, catena alberghiera iberica, diffusa in tutta Europa. L’operazione di impiego avverrà mediante aumento di capitale da 234 milioni di euro, che verrà realizzato entro la fine del mese di aprile. Vediamo dunque quali sono le principali considerazioni annunciate a margine dell’ufficializzazione dell’intesa.

La transazione in programma rappresenta certamente operazione di rilievo per il settore turistico. Di fatti, l’azienda spagnola (ben nota anche qui in Italia con una divisione in grado di gestirne le attività nazionali), ha infatti auspicato di poter espandere le attività della compagine in Cina. Di contro, la partnership permetterà di accrescere i flussi turistici dalla Cina verso l’Europa e, ne consegue, anche verso l’Italia (vedi anche Il primo Etf cinese collegato all’Eurostoxx 50).

Il legame italiano, oltre che essere confortato dalla presenza della catena alberghiere sul nostro Paese, sembra essere rinsaldato dalla storica presenza di un socio italiano – la banca Intesa Sanpaolo – all’interno dell’azionariato. Intesa Sanpaolo ha infatti il controllo del 5,70 per cento nella holding iberica, e del 45 per cento della controllata italiana.

Stando a quanto affermato dalla nota societaria, advisor dell’operazione è stata la Centrale Finanziaria di Giancarlo Elia Valori, che ha portato avanti personalmente le discussioni con la controparte cinese Hna. Non è inoltre escluso che l’operazione possa presto essere bissata, con una ulteriore espansione delle intenzioni del partner cinese in Nh Hoteles. Stando a qualche fonte bene informata, infatti, la società cinese (operativa anche nel territorio nazionale con una propria compagnia aerea e con diversi tour operator) potrebbe salire nel capitale avvicinandosi alla soglia del 30 per cento (vedi anche Come investire sulle borse asiatiche nel 2013).

Non è ad ogni modo ben chiaro se l’offerta cinese riuscirà o meno a concretizzarsi, visti anche gli elevati costi dell’operazione. L’intera scalata, osservava in proposito Il Sole 24 Ore, avrebbe infatti un costo pari a 1,2 miliardi di euro.

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