Opa su Club Med

logo-club-medIl Club Med, lo storico club turistico fondato negli anni ’50 Gérard Blitz, e quotato in Borsa dal 1966, potrebbe presto cambiare nazionalità e passare sotto le insegne cinesi. Stando a quanto riportava pochissimi minuti fa Il Sole 24 Ore, infatti, il fondo Axa Private Equity e il conglomerato cinese Fosun hanno annunciato l’intenzione di lanciare un’opa amichevole sulla società della quale detengono un pacchetto rispettivamente pari al  9,4 per cento e al 9,96 per cento.

Stando a quanto si legge in una nota, l’offerta sarà concretizzata in 17 euro per azione, con un premium del 28,4 per cento rispetto alla media ponderata dell’ultimo mese. Applicando tale prezzo, il gruppo sarebbe valorizzato intorno ai 540,6 milioni di euro, contro  i 435,6 milioni attuali.

Chiaro l’obiettivo degli investitori, che stanno puntando ad allargarsi verso i mercati emergenti, andando a sfuggire il pericolo di una recessione ampia e profonda in ambito occidentale (già diversi mesi fa avevamo anticipato quanto sarebbe accaduto, con questo nostro approfondimento sull’investimento cinese in Club Med).

Sempre secondo la nota citata dal quotidiano transalpino Le Parisien, Club Med “resiste nel primo trimestre in un contesto di recessione in Europa. Le prenotazioni al 18 maggio di quest’anno sono il 5,5 per cento in più rispetto all’estate 2012”. Per quanto concerne i dati consolidati, Reuters riporta invece che fino al 30 aprile 2013 i guadagni sono calati del 6,4 per cento. Oggi, nonostante la straordinaria performance trascinata dalle notizie provenienti dall’Asia, il titolo vale meno di 18 euro, contro i quasi 50 euro del 2007.

In ogni caso, concludeva l’approfondimento curato dal Sole, “l’offerta arriva in un momento difficile per il settore con le agenzie di viaggi e le compagnie aeree in grosse difficoltà in Europa e prenotazioni in caduta libera. Le due facce dell’economia mondiale spiegano bene la situazione: in Francia il mercato è debole e Club Med ha perso il 4,6 per cento, in Asia ha guadagnato il 13,9 per cento”.

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