Che cosa sono le agenzie di rating

Le agenzie di rating sono finite sotto accusa durante le recenti crisi finanziarie. Nel 2008 furono accusate di non aver valutato correttamente i mutui subprime, a quel tempo giudicati con un rating di massima affidabilità, che poi misero in ginocchio l’intero sistema finanziario mondiale. Nel 2010 hanno invece iniziato a ridurre pesantemente i rating degli stati sovrani europei, facilitando la speculazione ribassista sull’euro e sugli spread. Ma cosa sono esattamente le agenzie di rating: multinazionali in conflitto di interesse in grado di distruggere un paese o scrupolosi valutatori del rischio?

Il rating è un voto assegnato da alcune agenzie. Le più importanti sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Le prime due sono americane, mentre la terza è francese. Nel mondo esistono almeno altre 50 agenzie di rating, anche se meno note. Ad esempio, in Cina c’è la Dagong, in Giappone la Japan Credit Rating. Il voto assegnato dalle agenzie serve per capire quante probabilità ci sono che un’azienda, una banca, uno stato sovrano o un ente sovranazionale riesca a rimborsare i propri debiti alla scadenza.

Il rating è come una bussola per gli investitori: serve per orientarli nella scelta d’acquisto dei bond. Più il rating è elevato, più l’emittente viene considerato solido e affidabile. Il rating è espresso in lettere: il voto più alto è “AAA”, mentre i giudizi con tre B sono i più deboli. Gli emittenti con questi rating vengono giudicati “investment grade”. Sotto la “BBB-“ troviamo gli emittenti più rischiosi. In questo caso si parla di high-yield bond (titoli ad alto rendimento), ma spesso si utilizza il termine “junk bond” (titoli spazzatura).

Le agenzie possono promuovere (upgrade) o bocciare (downgrade) i rating che hanno assegnato in precedenza. Per indicare il proprio orientamento, le agenzie di rating utilizzano il “credit watch” (cioè sotto osservazione per una revisione) e l’outlook, ovvero le prospettive per i trimestri successivi (positive, stabili o negative).

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