Ruolo agenzie di rating secondo il governo

La recente dichiarazione di Fitch, una delle tre principali agenzie di rating al mondo, non accenna a far discutere gli operatori di mercato e le istituzioni. Ad arricchire il panorama delle considerazioni sul ruolo delle agenzie di rating è stato il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che rispondendo alle domande in commissione Finanze del Senato ha dichiarato come “bisogna rendere il sistema di sorveglianza pubblica immune o indipendente dal sistema delle agenzie” di rating.

Tuttavia, ha precisato ancora Grilli, questo “non si può fare all’improvviso”, perché la separazione non si può fare senza un collaudo, e poiché altrimenti il sistema “collassa”. Il ruolo delle agenzie di rating, inoltre, può essere positivo se resta nella sfera privata, senza riflessi sul sistema di supervisione pubblico.

“Secondo Grilli” – riporta Il Sole 24 Ore – «c’è una consapevolezza che le agenzie di rating hanno anche una funzione giusta finché rimangono in una sfera privata: se un privato vuole comprarsi dei pareri se li compra, non c’è niente di male. Il problema – ha aggiunto il ministro in un’audizione in Senato – è che negli anni, senza esserne ben consapevoli, abbiamo inserito le valutazioni delle agenzie di rating nel nostro sistema di supervisione pubblico: è lì il problema». Quanto all’Italia ha mostrato di avere «un sistema di vigilanza molto affidabile ma da solo non basta, come abbiamo visto con la devastazione che ci è venuta addosso come un treno ad alta velocità. Le nostre banche di per sé non hanno sofferto. Ma questo non é sufficiente: in un mondo integrato – ha spiegato ancora Grilli – non basta dire che noi siamo a posto, se poi gli altri non lo sono». Fondamentale, dunque, che «i criteri di buona vigilanza siano applicati da tutti»”.

Vedremo, nei prossimi mesi, se le iniziative di Fitch avranno delle ripercussioni sui comportamenti delle altre agenzie e sui rapporti con le istituzioni.

Qui intanto il nostro approfondimento su cosa sono le agenzie di rating.

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