Mercati azionari ed obbligazionari: cresce la paura

A finire sotto i riflettori della Procura di Trani, a seguito dell’attacco speculativo, peraltro ancora in corso, sulle azioni a Piazza Affari e sui titoli di Stato, sono le Agenzie di rating, ed in particolare Standard & Poor’s e Moody’s. Le due agenzie, lo ricordiamo, hanno di recente “minacciato” di abbassare il rating sul debito pubblico italiano nel caso in cui l’economia dovesse continuare a crescere con il contagocce, ed anche nel caso in cui dovessero esserci squilibri sui conti pubblici. Le Agenzie di rating, intanto, hanno rivendicato a gran voce la loro autonomia e la loro indipendenza, ma Adusbef e Federconsumatori, due delle Associazioni di Consumatori più attive in Italia nel difendere i risparmi dei cittadini, in tempi non sospetti hanno denunciato proprio l’operato delle Agenzie di rating unitamente al fatto che la Consob si ostina a non sospendere sui mercati le vendite allo scoperto.

E adesso, per voce dei rispettivi presidenti, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, l’Adusbef e la Federconsumatori, a seguito dell’apertura dell’inchiesta, chiedono che venga fatta luce sulla presenza di un possibile “disegno” dei cosiddetti fondi speculativi, gli hedge funds, o di altri soggetti non identificati, che cavalcando proprio l’operato delle Agenzie di rating stanno mettendo a soqquadro i mercati azionari e quelli obbligazionari, ed in particolare i titoli del debito pubblico di Italia e Spagna.

Ma dove iniziano le responsabilità delle Agenzie di rating, e dove finiscono quelle delle Autorità e delle istituzioni europee? Ebbene, probabilmente, come spesso accade, la verità sta nel mezzo. A fronte di un’Unione Europea a livello valutario e di confini, il Vecchio Continente non è mai stato unito dal punto di vista finanziario, con ogni Governo che ha preso sempre decisioni economiche collegate al proprio Paese. Adesso i mercati stanno chiedendo di pagare il conto mettendo in pesante pressione tutti i cosiddetti Paesi periferici dell’Eurozona.

1 commento su “Mercati azionari ed obbligazionari: cresce la paura”

Lascia un commento