Rating S&P non influenzati da decisioni BCE

L’agenzia di rating americana Standard & Poor’s non si è rivelata particolarmente turbata dalle decisioni della Banca Centrale Europea di prevedere degli acquisti illimitati di titoli di Stato, qualora un Paese membro ne faccia richiesta, al fine di stabilizzare le relative quotazioni. Stando a quanto affermato dall’agenzia, infatti, l’iniziativa dell’istituzione monetaria continentale potrebbe contribuire a stabilizzare il mercato obbligazionario primario dell’eurozona, ma non riuscirà a incidere in maniera significativa sulla capacità dei singoli Stati di proseguire lungo la tortuosa strada delle riforme.

Che cosa sono le agenzie di rating

Le agenzie di rating sono finite sotto accusa durante le recenti crisi finanziarie. Nel 2008 furono accusate di non aver valutato correttamente i mutui subprime, a quel tempo giudicati con un rating di massima affidabilità, che poi misero in ginocchio l’intero sistema finanziario mondiale. Nel 2010 hanno invece iniziato a ridurre pesantemente i rating degli stati sovrani europei, facilitando la speculazione ribassista sull’euro e sugli spread. Ma cosa sono esattamente le agenzie di rating: multinazionali in conflitto di interesse in grado di distruggere un paese o scrupolosi valutatori del rischio?

Italia fuori dalla crisi nel 2013

L’Italia uscirà dalla crisi nel 2013. La (quasi) buona notizia, per una volta, arriva da uno dei “nemici” del Paese, l’agenzia di rating Moody’s, la quale non dispensa pareri positivi nei confronti dello stato di salute della Grecia e dell’Irlanda, con un piano di risanamento che potrebbe arrivare fino al 2016, e oltre. Lo Stivale uscirà invece dalle difficoltà molto prima, grazie a un processo di severa austerity e revisione che non potrà, tuttavia, che esser accompagnato da riforme per garantire un rapido recupero del ritmo di crescita e di sviluppo economico.

Moody’s e S&P a giudizio per i subprime

Moody’s e Standard & Poor’s, due delel principali agenzie di rating al mondo, sono state chiamate in giudizio da un tribunale statunitense: dovranno difendersi dalle accuse di frode presentate da una serie di investitori istituzionali capeggiati dall’Abu Dhabi Commercial Bank. È solamente l’ultima di una serie di puntate che stanno minando la credibilità delle agenzie di rating su scala internazionale e che sembra esser solo lontanamente paragonabile alle inchieste condotte in Italia dalla procura di Trani per verificare l’operato delle due società di rating.

Scure di Moody’s su banche tedesche

Le agenzie di rating tornano a guardare all’Eurozona e dopo un movimento netto del Mercato verso l’alto prova a “stroncare” sul nascere l’inversione, rivedendo il rating del settore bancario del più importante Paese dell’Euro.

La Germania sarebbe, secondo Moody’s a rischio per ulteriori shock finanziari ed avrebbe una limitata capacità di assorbire eventuali perdite.

Fitch alza rating di Ford

Fitch risulta essere, tra le agenzie di rating USA, la più attenta alle variazioni del mercato. Mentre fino a qualche anno fa’ c’era il tempo di valutare l’andamento di un titolo e dei suoi conti ed i casi di speculazione erano isolati, oggi le variazioni sono istantanee ed il quadro tecnico di medio e lungo termine può cambiare in pochi giorni.

Gli analisti di Fitch sembrano consci di questo nuovo modo di lavorare e rivedono continuamente il rating delle aziende importanti, anche se “dimenticano” spesso di occuparsi degli affari sul loro territorio, oltre oceano.

Settore assicurativo Europeo controllato da Standard & Poor’s

Mentre di solito ci si stupisce per ogni nuovo settore sotto la lente delle agenzie di rating, questa volta si tratta di una semplice conseguenza di quanto fatto fin’ora, che almeno riesce a dare una certa coerenza alle decisioni prese qualche tempo fa’.

Ricordiamo infatti che alcuni debiti sovrani dell’Eurozona (tra cui quello Italiano) sono stati declassati dalle agenzie di rating USA (e Cinesi) e questo non ha solamente conseguenze dirette sugli investitori privati ed istituzionali che seguono il mercato dei titoli del debito, ma anche indirette su tutti gli altri comparti collegati. Uno di questi è sicuramente quello assicurativo, visto che l’esposizione negli ultimi anni sul mercato del medio-lungo termine (che è quello più a rischio) è cresciuta a dismisura.

Settore Farmaceutico sotto la lente di Fitch

Arrivati a fine 2011 si aprono le scommesse. Il toto-settore per il 2012 si presenta una vera sfida sul mercato e se a Milano a preoccupare è sicuramente il settore bancario, a livello globale si aprono infinite possibilità di analisi ed occasioni.

Lasciando da parte per un momento proprio i bancari che sono più una scommessa vista la poca trasparenza nel loro operato ed il momento fortemente speculativo, la lente di Fitch passa sopra al farmaceutico non senza sorprese.

Secondo l’agenzia di rating quest’ultimo sarà il comparto che presenterà grandi difficoltà nel nuovo anno per diversi motivi, anche se l’analisi non convince fino in fondo; se da un lato è infatti innegabile che verranno a scadere brevetti dall’altro è altrettanto vero che i nuovi prodotti lanciati potranno tranquillamente ricoprire la fetta di mercato che verrà persa, nonostante lo scetticismo degli analisti ed il fatto che la ricerca abbia subito un rallentamento. 

Previsioni sull’Eurozona: c’è da fidarsi?

Parliamo spesso dei down-grade delle agenzie di rating USA e praticamente sempre facciamo emergere il disappunto che regolarmente cresce vedendo lo stesso Stato che smerciava titoli tossici al mondo puntare il dito verso gli altri. Quanto valgono i down-grade e sopratutto sono questi ultimi che condizionano il mercato, oppure sono il frutto di previsioni sull’andamento del mercato stesso? Siamo pronti a scommettere sulla prima ipotesi, ed a ragion veduta.

Di tutte le previsioni che sono state fatte e di tutti i rischi di cui siamo stati avvertiti nel corso degli ultimi anni non si salva praticamente nulla e finisce tutto nel “dimenticatoio”. Chi ha previsto la crisi dei sub-prime? Chi ci ha messo in guardia sui titoli tossici prima del 2007? Qualcuno forse si, ma è abbastanza facile se ognuno dice la sua che qualcuno prima o poi ci prenda, per pura fortuna. Allora, che rischio stiamo realmente correndo in questo momento? Se tante supposizioni sono vere, vero è anche che qualcuno esagera con i catastrofismi e lo fa’ da molto tempo, tanto che il crack dovrebbe già essere successo da un pezzo ed invece siamo ancora qui. 

Standard & Poor’s minaccia la tripla A di Germania e Francia

Nuove “minacce” dall’agenzia di rating che fa’ tremare l’Eurozona; Standard & Poor’s, che prima puntava al rating del debito Francese, ora allarga le vedute fino alla Germania puntando il dito su quei Paesi dell’Eurozona che fin’ora non sono stati menzionati come a rischio. Secondo la più importante agenzia di rating USA (e siamo pronti a scommettere che le altre seguiranno a ruota come sempre) la tripla A che caratterizza il debito Francese e quello Tedesco da tempo non è più rappresentativa del rischio legato ai titoli del debito e non solo; S&P guarda anche agli istituti di credito che in buon numero rischiano, secondo Moritz Kraemer, il credit crunch

Rating del giorno: tagli in Nuova Zelanda

Più volte abbiamo parlato dell’influenza che le agenzie di rating hanno conquistato sul mercato finanziario. La loro capacità di spostare consensi aumenta nonostante le contraddizioni sulla loro posizione non troppo trasparente riguardo gli azionisti di maggioranza.

Dopo il declassamento del debito americano (arrivato, lo ricordiamo, con netto ritardo rispetto agli eventi importanti) e dopo il declassamento del debito dell’Italia (arrivato invece in anticipo), le agenzie hanno minacciato di ridurre anche i voti dei debiti di Cina e Giappone nei prossimi mesi, quasi per incitare una loro reazione immediata.

Tra i rating del giorno spicca sicuramente il passaggio da AA+ ad AA sulla Nuova Zelanda: sia Standard & Poor’s che Fitch eseguono la stessa operazione ma il mercato non è movimentato per questo motivo. La perdita del “+” non è più importante di quello che sta succedendo in area Euro e negli Stati Uniti con, rispettivamente, Bce e Fed alle strette senza avere ancora in mano una soluzione solida da proporre.

Agenzie di rating: le novità del giorno ed il settore bancario Francese

Dopo l’annuncio di possibili downgrade per gli istituti di credito Francesi che nella giornata di ieri ha contribuito al sell-off Europeo l’attenzione ai voti delle agenzie di rating ed a quelli delle banche d’affari triplica nella giornata di oggi.

Che i giudizi siano affidabili o meno la loro influenza sul mercato (sopratutto in un momento in cui la bussola è stata smarrita) è altissima ed i report vanno assolutamente tenuti sotto controllo per gli investimenti; per quanto riguarda l’Italia la notizia del giorno colpisce Atlantia, con il downgrade di Nomura da buy a neutral che però “costa” solo 1 punto percentuale di perdita nella giornata di oggi.

L’abbassamento del target di Mediobanca da parte di Ubs da 8.1 a 7 euro invece non indice particolarmente sul settore (anche se forse è merito del ridimensionamento generale della giornata di ieri) anche perchè il giudizio buy non è cambiato ma c’è stata solo una rettifica del target price.

Rating News: promossa Fiat, pericolo invece sul debito di Giappone e Cina

Giornata positiva a Piazza Affari, anche se il peso della situazione finanziaria precaria torna a farsi sentire sul listino poco prima dell’apertura di Wall Street.

L’Europa continua a fornire un quadro contrastato e questo viene confermato quotidianamente dalle banche d’affari che diffondono i report. Nella giornata di oggi tra i cambiamenti più importanti abbiamo il taglio di target price da 108 a 100 euro per Air Liquide indicato da Oddo, insieme al rialzo del rating su Sanofi-Aventis da neutral a buy sempre da parte della stessa banca d’investimenti.

La notizie più interessante arriva invece da Morgan Stanley che ha alzato il rating di Fiat Industrial da equal-weight ad overweight; è stato anche tagliato il target price da 10.50 euro a 8 euro, ma il titolo resta di grandissimo interesse nel settore automobilistico di tutta l’Unione Europea.

Secondo proprio Morgan Stanley, Fiat si trova in una posizione di forza che eviterà la recessione anche se ci sarà una frenata; le prospettive comunque sono altissime rispetto alla media e rispetto al periodo che stiamo passando, ma secondo la banca d’affari il titolo è un difensivo e balza in cima alla classifica del settore.

News sui rating e tendenze di Piazza Affari

In ordine cronologico i rating “caldi” di oggi per il mercato globale sono stati così modificati: scende da equal weight a underweight il rating di Philips secondo Morgan Stanley e scende anche quello di Siemens da overweight a equal weight.

Gli analisti di Barclays invece rivedono il rating di Assicurazioni Generali (ed anche il target price, ora a 17.3 euro) da overweight ad equal weight e quello di Swatch che ora è equal weight.

JP Morgan invece alza quello di Deutsche Bank da neutral a overweight. Ubs porta a 2 euro il TP di L‘Espresso confermando il buy, alza a neutral il rating di Lanxess e alza a buy quello di L’Oréal. Viene inoltre portato a buy il rating di Ingersoll-rand.

Citygroup alza il rating a buy di Us Steel e Jefferies avvia coperture su Freeport McMoran, Peabody Energy e Newmont Mining rispettivamente con rating buy e tp 65$, rating buy e tp 65$ e rating hold e tp 64$.