Del Vecchio riduce vendite Luxottica

Leonardo Del Vecchio, patron di uno dei più importanti gruppi al mondo nel settore dell’occhialeria, ha compiuto un mezzo passo indietro. Invece di vendere il 7% della società sul mercato, come aveva originariamente preventivato, il numero 1 del gruppo ha optato per un atteggiamento più mite, collocando sul mercato il 3,8 per cento della propria partecipazione nella Luxottica, per un incasso pari a 486 milioni di euro. La cessione è avvenuta ad un prezzo pari a 27 euro per azione, per un controvalore che potrebbe ora essere reinvestito nella lotta che coinvolge Mediobanca e Generali.

L’operazione di collocamento sul mercato è, sul fronte capitalistico, un successo. Del Vecchio ha ceduto la quota quando il titolo era ai massimi storici, con un controvalore pari a 29,57 euro. La vendita originaria, pari al 7 per cento (33 milioni di azioni) ha poi subito un ripiegamento su volumi ben inferiori. Il risultato è stato che Del Vecchio, anziché conseguire un introito di 975 milioni di euro, si è accontentato di venderne poco più della metà, per un incasso di 486 milioni di euro.

Le azioni sono state offerte ad un price compreso tra i 27 euro e i 27,5 euro. La cessione ha limato la quota in mano al patron di Luxottica al 62,2 per cento, contro una prospettiva di flessione della partecipazione al 59 per cento. Tecnicamente, l’operazione è avvenuta attraverso la Delfin, con una transazione di accelerated bookbuilt offerting, riservata a investitori istituzionali. Del Vecchio ha confermato che l’operazione è finalizzata ad incrementare la liquidità del titolo, e come non vi saranno altre vendite da parte della Delfin, socio di maggioranza.

Delfin ha anche accettato un impegno di lock up di 180 giorni sui titoli che rimarranno di proprietà, con l’unica eccezione rappresentata dalle cessioni al servizio dei piani di incentivazione azionaria già in corso.

Vedremo, nei prossimi giorni, quale sarà l’evoluzione del titolo in Borsa Italiana.

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