Mediobanca, Del Vecchio vuole crescere: le reazioni

Mediobanca ha fatto faville in Borsa dopo che si è venuti a conoscenza del fatto che Leonardo Del Vecchio abbia presentato richiesta ufficiale alla BCE per superare la soglia del 10% all’interno del capitale della banca d’affari al finedi  raggiungere il 20% al suo interno.

del vecchio vuole crescere in mediobanca

Manovra Del Vecchio ha scatenato interesse politica

Secondo ciò che si apprende da indiscrezioni stampa  l’istituto centrale europeo avrebbe già iniziato a valutare la richiesta presentata dal capo di Essilor-Luxottica, sebbene non si avranno risposte in merito prima di due-tre mesi. Quel che appare interessante non è solo l’attenzione che il mercato sta riservando a questa manovra ma anche quella  proveniente dal Governo e dal Copasir, il Comitato della sicurezza per la Repubblica. E a ben vedere: sembra infatti che si tema il passaggio di Mediobanca, insieme a Generali (l’istituto bancario ne detiene il 13%) in mano francese, a causa dello spostamento eseguito da Del Vecchio in passato proprio per ciò che riguarda Luxottica e la sia immobiliare Covivio. Ha sottolineato il presidente del Copasir, Raffaele Volpi:

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, nell’ambito del ciclo delle audizioni sul sistema bancario assicurativo, ha ascoltato l’Aise, Banca D’Italia, Ivass, Ubi Banca, Mediobanca, Cassa Depositi e Prestiti. […] Recenti notizie, in parte in qualche modo prevedibili, accentuano le preoccupazioni già espresse dal Comitato in merito al possibile controllo fuori dai confini nazionali di primari istituti bancari e assicurativi già riconosciuti per altro tra i maggiori detentori di debito sovrano italiano.

Motivazione per la quale, sottolinea, potrebbe esservi una “autonoma attivazione degli organismi preposti finalizzata ad assicurare che i predetti istituti rimangano all’interno di un sistema di controllo e direzione italiano“. Insomma, l’applicazione del Golden Power.

Tante voci sulla richiesta e poche le motivazioni

mediobanca strumento strategico

Sono diverse le voci che si sono levate in tal senso auspicando che la volontà di Del Vecchio di raggiungere il 20% all’interno di Mediobanca non si tramuti in una mossa per portare la stessa in mano francese. C’è chi ha sottolineato come Unicredit abbia venduto l’intera quota in Mediobanca non ritenendola più una partecipazione strategica e chi pensa che questa sia una semplice mossa per riuscire a ottenere il controllo di Generali in modo indiretto.

In quest’ultimo caso ci si aspetterebbe anche una esplicitazione delle intenzioni, ma per il momento, è evidente, di posto alla luce del sole vi è davvero poco. In molti si chiedono quali possano essere le reali motivazioni alla base di una simile volontà di acquisizione: sicuramente nei prossimi tempi vi sarà più chiarezza in merito.

 

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