I futures sul gas naturale scendono al livello più basso dal 2009

I contratti futures sul gas naturale sono scesi al di sotto dei tre dollari per unità termali britanniche a New York: è la prima volta dopo oltre due anni che il clima mite che sta caratterizzando gli Stati Uniti e non solo e l’aumento della produzione hanno contribuito a un surplus per quel che concerne l’offerta. Tra l’altro, lo stesso gas ha fatto registrare un calo di 1,2 punti percentuali nel corso del trading elettronico, dopo che l’Energy Department a stelle e strisce aveva annunciato di recente un declino delle scorte inferiore rispetto alle precisioni. Nel dettaglio, le stesse scorte sono giunte ormai a quota 3.458 trilioni di piedi cubi, con un ribasso complessivo di almeno ottantuno miliardi.

Caduta fragorosa dei futures sullo zucchero a New York

I contratti futures collegati alle performance dello zucchero hanno fatto registrare perdite importanti presso l’Intercontinental Exchange di New York: è questo il dato più evidente che è emerso dalla piazza americana, con le contrattazioni che sono scese ben al di sotto di quanto ci si attendeva, molto peggio rispetto a quanto successo al caffè arabica e al cacao, influenzati pesantemente dai raccolti del Vietnam. Cosa è successo di preciso? Anche in questo caso i raccolti esteri l’hanno fatta da padrona, in particolare quelli dei paesi in cui si riponevano le maggiori speranze, come ad esempio la Russia, l’Ucraina, l’India, la Thailandia e persino l’Unione Europea nel suo complesso.

I futures sul petrolio crescono grazie ai beni durevoli americani

La crescita dei contratti futures che fanno riferimento al petrolio è senz’altro incoraggiante per la fine di quest’anno e l’inizio di quello nuovo: nel dettaglio, tali strumenti hanno chiuso le contrattazioni di ieri con un guadagno dello 0,7%, subito dopo la pubblicazione dei dati relativi ai beni durevoli statunitensi, i quali sono aumentati lo scorso mese di novembre come non accadeva da diverso tempo (almeno sei mesi). I principali indicatori, inoltre, sono avanzati ben oltre le previsioni, lasciando ben sperare anche per l’attuale mese di dicembre. Il greggio, tra l’altro, ha guadagnato 6,7 punti percentuali a New York, il ricavo più importante dal 28 ottobre scorso.

Il momento no del cotone all’Ice Futures di New York

I contratti futures collegati alle performance del cotone sono riusciti a pareggiare le perdite subite a causa del recente declino del dollaro: tra l’altro, bisogna sottolineare che stavolta ha influito in maniera positiva il buon andamento della domanda per le fibre in questione, dopo che i prezzi stessi erano giunti ai loro minimi degli ultimi quindici mesi. Contemporaneamente, gli strumenti finanziari che osservano da vicino il succo d’arancia hanno fatto registrare un buon incremento. Si parlava prima del dollaro, e in effetti la moneta verde si è vista costretta a cedere mezzo punto percentuale nei confronti di un paniere composto da altre sei valute.

La Ctfc introduce nuovi limiti alle operazioni dei broker

La Commodity Trading Futures Commission, commissione americana meglio nota con la sigla Cftc, sta tenendo sotto stretta sorveglianza i titoli di Stato che fanno capo al Vecchio Continente: è vero, tutto questo potrebbe apparire come un controsenso, visto che si sta parlando di un’autorità di nazionalità statunitense e che di solito viene incaricata di regolare nel dettaglio il settore dei contratti futures (come ricorda anche la sua denominazione), ma le ultima approvazioni sono state chiare e perentorie. In effetti, è stato deciso di votare in maniera unanime alle limitazioni degli investimenti di tutti quei broker e operatori per quel che concerne i futures stessi e con l’impiego di depositi dei clienti.

Rame: futures in rialzo nonostante gli scioperi cileni

L’ultima crescita del rame nel mercato dei metalli, con la quotazione che è giunta ai massimi dell’ultimo mese, riflette in larga misura le possibili prospettive di salvataggio che dovrebbero riguardare l’eurozona e la riduzione del suo deficit di bilancio: in effetti, questi spiragli e squarci di “bel tempo” hanno fatto ipotizzare che l’economia possa riprendersi e di conseguenze anche la domanda per la commodity in questione. I mercati finanziari sono dunque previsti in crescita e lo stesso discorso vale anche le vendite al dettaglio statunitensi, con il rame stesso che è riuscito ad avvantaggiarsi del periodo di festività del Ringraziamento, ricordando che gli States sono la seconda nazione al mondo per quel che concerne i consumi di questo metallo (la leadership è appannaggio della Cina).

Contratti futures: suini e bovini in controtendenza

I contratti futures collegati alla carne bovina sono calati ieri per la prima volta nel corso di questa settimana, principalmente a causa della speculazione relativa alla domanda per il manzo americano, prevista in declino per le pessime condizioni economiche del continente europeo: al contrario, gli strumenti che invece osservano da vicino le performance dei suini sono saliti ai massimi degli ultimi tre mesi. Un altro motivo che ha spinto al ribasso appena citato è stato sicuramente il sesto calo consecutivo dell’indice Standard & Poor’s 500, il rallentamento più evidente e durato dallo scorso mese di agosto.

Banca Sella: due incontri per spiegare il mondo dei futures

Il Chicago Mercantile Exchange è uno dei punti di riferimento fondamentali per chi intende puntare sui contratti futures come forma di investimento: ma come funziona esattamente e quali sono i suoi segreti più reconditi? A queste e altre domande proverà a dare una spiegazione Banca Sella, la quale ha programmato per la fine di questo mese due meeting completamente gratuiti in cui si discuterà di tali strumenti finanziari, approfondendo la conoscenza del loro mercato principale. In questa maniera, sarà possibile apprendere molte più nozioni in merito alle commodities e capire come si muovono gli indici statunitensi che sono negoziati presso lo stesso Cme Globex (questa è la denominazione ufficiale della piazza).

Soft Commodities: calano i futures sullo zucchero

I contratti futures collegati all’andamento dello zucchero sono scesi ai loro livelli più bassi degli ultimi cinque mesi: il ribasso in questione, piuttosto evidente, è stato provocato dall’ultima decisione del governo indiano, il quale ha fornito il suo ok definitivo all’aumento delle esportazioni. Al contrario, gli strumenti associati alle performance del cacao sono improvvisamente rinvigoriti dopo aver toccato i minimi degli ultimi trenta mesi. Per completezza di discorso, poi, bisogna anche aggiungere che i futures sul caffè hanno subito anch’essi una riduzione importante. Ma le attenzioni maggiori devono essere rivolte allo zucchero.

Futures e gas naturale, un’ultima settimana in declino

I contratti futures sul gas naturale sono ormai giunti al loro livello più basso dell’ultimo anno, dopo gli alti livelli raggiunti negli Stati Uniti e le previsioni relative al meteo di questo mese di novembre, le quali hanno guidato al ribasso le tariffe: per quel che concerne il New York Mercantile Exchange, i contratti futures relativi a questa commodity (nello specifico si tratta di quelli collegati alle spedizioni del mese di dicembre) hanno perso oltre sei punti percentuali nel corso dell’ultima settimana, facendo segnare uno dei ribassi più consistenti da cinque mesi a questa parte. Tra l’altro, questi stessi contratti sono calati nelle ultime otto sessioni di trading, cedendo sul terreno ben quindici punti percentuali dall’inizio di questo mese.

Semi di soia, futures a rischio a causa dell’import cinese

I prezzi dei semi di soia potrebbero continuare a scendere ulteriormente a causa dell’aumento di offerta da parte dei paesi sudamericani: inoltre, bisogna anche considerare che la crescita della domanda proveniente dalla Cina, grande consumatrice in tal senso, è destinata a rallentare. La quota in questione è scesa al di sotto di 11,50 dollari il bushel, anche se si tratta di un prezzo relativamente alto e in grado di sostenere molti interessi. Ma occorre esaminare più a fondo l’andamento della commodity in questione presso il Chicago Board of Trade. In effetti, il calo di prezzi nel corso di questo 2011 è stato pari a sedici punti percentuali, sulla scorta dei raccolti argentini e brasiliani, maggiori produttori in assoluto dopo gli Stati Uniti.

Liffe e Ice: calo deciso per i futures sul cacao

Il London International Financial Futures and Options Exchange (Liffe) ha assistito ieri a una delle peggiori cadute dei contratti futures collegati al cacao come commodity: in effetti, tali prodotti sono scesi al loro livello più basso degli ultimi due anni, in particolare a causa della debolezza di alcuni mercati che hanno spinto i prezzi a un totale inferiore rispetto agli ultimi mesi. C’è comunque da precisare che anche i futures relativi allo zucchero e al caffè sono calati in maniera importante, ma questi due declini possono essere spiegati essenzialmente con i timori per la crisi finanziaria dell’eurozona.

Futures e bovini: contratti in rialzo per la domanda di carne

I contratti futures relativi ai bovini sono cresciuti fino al loro livello record dopo l’aumento della domanda interna e di esportazioni per quel che concerne la carne americana: le scorte in questione non sono però così ampie, anzi sono in rialzo anche i costi delle catene di ristoranti, come ad esempio Chipotle Mexican Grill Incorporated e Texas Roadhouse Incorporated. Nel dettaglio, la quotazione raggiunta lo scorso 1° luglio era stata la più bassa dal 1973, con le tariffe relative alla carne al dettaglio ai massimi nel corso del successivo mese di agosto, gli ultimi dati governativi che si hanno attualmente a disposizione. Tra l’altro, proprio a causa di questa situazione, il Giappone potrebbe incentivare le restrizioni sull’import di tale commodity.

L’inverno alle porte fa aumentare i futures sul gas naturale

I contratti futures collegati alle performance del gas naturale hanno subito un inevitabile rialzo nel corso delle contrattazioni di ieri: l’aggetto “inevitabile” è quello più azzeccato, dato che le temperature climatiche si stanno avvicinando a quelle dell’imminente inverno e dunque sta crescendo la necessità di gas per il riscaldamento. In particolare, bisogna sottolineare come le spedizioni di dicembre di questa commodity siano salite di ben 4,2 punti percentuali presso il New York Mercantile Exchange, il livello più in alto in assoluto dallo scorso 15 settembre. Il contratto relativo alle spedizioni di novembre, invece, è giunto a maturazione proprio due giorni fa. Le previsioni americane parlano chiaramente di gelo quasi polare per le città a stelle e strisce, soprattutto quelle della parte nord-orientale, con delle nevicate che andranno a interessare stati come il Maine e il Maryland.