Enel: mercato gas, espansione nell’Algeria sudorientale

00033988Il colosso elettrico italiano Enel ha annunciato il suo ingresso nel settore della produzione e dell’esplorazione per quanto riguarda il mercato del gas nell’Algeria sudorientale. La società italiana, nell’ambito di un consorzio costituito da Enel, Repsol e Gdf-Suez, ha infatti siglato nella giornata di ieri un importante contratto finalizzato allo sfruttamento ed all’esplorazione di un giacimento di gas sito nel campo “South-East Illizi”. Il contratto, firmato dal consorzio con la Sonatrach, l’azienda petrolifera di Stato algerina, e con l’Alnaft, l’Agenzia nazionale algerina per la valorizzazione degli idrocarburi, segue l’assegnazione della licenza avvenuta il 20 dicembre scorso dopo un’asta avviata nel luglio del 2009. E se Enel continua a crescere sui mercati esteri, la società guidata da Fulvio Conti sta concentrando la propria attenzione anche al nucleare in Italia; il piano congiunto Enel-Edf, infatti, prevede entro il 2020 la realizzazione di due impianti che saranno in grado di smuovere investimenti pari a ben 16-18 miliardi di euro.

Banco Popolare: prestito obbligazionario senior a due anni

banco-popolareNell’ambito del proprio programma EMTN, Euro Medium Term Note, il Gruppo Banco Popolare ha reso noto d’aver lanciato un prestito obbligazionario senior, con scadenza a due anni, per un controvalore pari a 500 milioni di euro. L’Istituto di credito ha effettuato l’operazione sfruttando le buone condizioni offerte dal mercato che, tra l’altro, hanno portato ad un controvalore delle prenotazioni pari ad 800 milioni di euro, ovverosia oltre 1,5 volte il quantitativo offerto. La raccolta dei fondi è così avvenuta con uno spread contenuto ed andrà a rafforzare ulteriormente le ottime posizioni liquide detenute dal Banco Popolare. Il Bond collocato è a tasso variabile, riservato esclusivamente agli investitori istituzionali, ed indicizzato al tasso euribor con scadenza a tre mesi più uno spread pari a 90 punti base. Alla conduzione del collocamento hanno partecipato, con il ruolo di “joint book runner”, JP Morgan Chase & Co., Calyon, Aletti & C. e Citi.

Risparmio gestito: Azimut, record utile netto 2009

risparmio-gestito-azimutL’11 marzo prossimo il Consiglio di Amministrazione di Azimut si riunirà per esaminare i dati definitivi dell’intero esercizio 2009, ma intanto il Gruppo Italiano indipendente, operante nel risparmio gestito, ha fornito le prime anticipazioni sui risultati raggiunti lo scorso anno, annunciando in particolare il raggiungimento dell’utile netto consolidato più alto della sua storia; la previsione, infatti, è compresa all’interno della fascia di 113-118 milioni di euro di utili netti consolidati a fronte di ricavi totali consolidati che, allo stesso modo, si attestano nella fascia dei 328-344 milioni di euro, ovverosia in netto rialzo rispetto ai 256,3 milioni di euro del 2008. La percentuale di incremento più elevata è proprio quella dell’utile netto consolidato che, considerando il limite più basso della fascia previsionale, registra un +169% rispetto ad un utile netto consolidato di 42 milioni di euro registrato nel 2008.

Trading di Borsa con Fineco

piattaforma-tradingPer chi, avendo una adeguata propensione al rischio, e vuole investire sui mercati azionari di tutto il mondo, ma anche investire in fondi ed operare sulle valute, l’offerta bancaria in merito è molto ampia e diversificata. Pur tuttavia, per chi necessità di una piattaforma di trading evoluta, con costi non solo accessibili, ma spesso anche decrescenti in funzione del volume transato, Fineco può rappresentare la scelta giusta. La Banca, appartenente al Gruppo Unicredit, è infatti il primo broker online in Italia, e lo dicono le statistiche visto che è la banca diretta con il maggior numero di ordini eseguiti sul circuito di Borsa Italiana. Come accennato, grazie al piano di commissioni decrescenti in funzione dell’aumento dell’operatività, Fineco al momento offre sugli ordini eseguiti commissioni che possono scendere fino a 2,95 euro ad eseguito sul mercato azionario italiano, e fino a soli 12,95 euro ad eseguito sui mercati azionari europei.

2010: le Borse emergenti da mettere in portafoglio

Azionariato_2_200pxIl 2010 è ormai già cominciato da qualche giorno, ma anche dopo queste due settimane di nuovo anno è possibile scommettere in maniera agevole sulle borse dei paesi emergenti: nel 2009, infatti, le prestazioni offerte da questi mercati sono state piuttosto buone, un fattore che, secondo gli analisti, riduce notevolmente le sorprese negative per quest’anno. In particolare, alcune stime prevedono che la crescita degli utili relativi a questi mercati si aggirerà attorno al 25-30% nei prossimi dodici mesi, mettendo in luce interessanti valutazioni. La performance più interessante del 2009 può essere considerata senza dubbio quella dell’indice MSCI Emerging Markets, il quale ha guadagnato ben 70 punti percentuali, ma sono in molti a parlare di un rialzo ancora solamente parziale. L’ipotesi più plausibile, dunque, è quella di un passaggio da una posizione leggermente sovra-pesata a una moderatamente sovra-pesata sui mercati azionari emergenti.

 

Brembo si rafforza in Cina con acquisto fonderia

freni-bremboSessione sui guadagni oggi a Piazza Affari per Brembo; il titolo, infatti, al giro di boa della seduta guadagna poco più di due punti percentuali anche in scia all’annuncio di un’importante operazione che consolida in Cina la posizione della società leader nel settore degli impianti frenanti a disco per veicoli. Nel dettaglio, al fine di far nascere un nuovo polo industriale integrato, Brembo ha acquistato a Nanchino una fonderia che gli permetterà, entro l’anno 2013, di triplicare sul mercato cinese la produzione di dischi e pinze freno. Questo avverrà attraverso un piano di investimenti, da qui ai prossimi quattro anni, avente un controvalore complessivo di 50 milioni di euro; la società italiana punta così ad espandersi in un mercato chiave come quello cinese che, lo ricordiamo, in termini di veicoli venduti, nel 2009 è diventato il più grande del mondo con ben 13,5 milioni di unità commercializzate.

Telecom Italia: Argentina, ricorso contro provvedimenti Antitrust

telecom-asset-argentinaTelecom Italia, a difesa del Gruppo e dei propri azionisti, sta portando avanti in Argentina una vera e propria battaglia contro i provvedimenti della locale Autorità Antitrust, la quale con dei provvedimenti vuole in pratica dettare l’agenda del colosso telefonico italiano in materia di asset detenuti in Telecom Argentina S.A.. In pratica, l’organo regolatore argentino vuole costringere a colpi di risoluzioni Telecom Italia a vendere le proprie partecipazioni con il conseguente rischio di una non idonea valorizzazione degli asset stessi. Di conseguenza Telecom Italia, con una nota emessa in data odierna, ha annunciato d’aver impugnato il provvedimento, ed in particolare la risoluzione numero 1/2010 della Comisión Nacional de Defensa de la Competencia in virtù del fatto che, tra l’altro, la società telefonica italiana è estranea alle violazioni che le sono state imputate, ragion per cui ogni decisione assunta dall’Autorità argentina viene giudicata da Telecom Italia sia iniqua, sia illegittima.

Gruppo Credem: gli obiettivi del triennio 2010 – 2012

filiale-credemPer il 2010 – 2012, il Gruppo Credem punta sia ad incrementare in termini numerici i clienti, sia ad aumentare le proprie quote di mercato; e per farlo, in accordo con quanto ha reso noto la Banca, che al riguardo ha presentato le linee guida triennali, il Credito Emiliano punta e punterà sia sullo sviluppo, sia sulla solidità focalizzando la propria attenzione sui servizi alla clientela, sul risparmio gestito, e sull’assistenza alle piccole e medie imprese, rimanendo loro vicine; il tutto mantenendo dei ratio patrimoniali ed una qualità del credito eccellente. Il piano triennale è stato messo a punto in modo tale che nel 2012, in termini di utile netto consolidato, si arrivi a 206,3 milioni di euro, mentre a livello di struttura la Banca prevede di avere una struttura distributiva composta da ben 559 filiali a fronte di 5.600 dipendenti e 948 promotori finanziari operanti con mandato; in più a fine 2012 sono previsti 77 negozi finanziari e 44 centri imprese.

Nasdaq 100: scommettere sull’indice con gli Etf

indice-nasdaq-100In America i titoli appartenenti di norma al settore tecnologico fanno parte del Nasdaq, un indice azionario che negli ultimi due decenni ha rappresentato la croce ma anche la delizia di chi ha investito nel momento giusto ritrovandosi poi dopo qualche anno con un capitale che, per i più fortunati, si è rivalutato anche di dieci o venti volte. Ma ci sono stati anche investitori che, nel periodo della scoppio della bolla sui titoli Internet, nel 2000, hanno molto spesso perso tutto o quasi a causa di un declino rapido e generalizzato delle quotazioni dopo che questi titoli avevano raggiunto dei multipli insostenibili. Questo per dire che investire su un singolo titolo del Nasdaq può rappresentare un’opportunità ma anche un grande rischio, mentre investire su un paniere di titoli, meglio ancora se questi sono ad elevata capitalizzazione, comporta sempre un rischio ma comunque decisamente più basso rispetto invece a scommettere su una singola azione.

Unicredit: aumento di capitale, tutti i dettagli

alessandro_profumoIn accordo con quanto reso noto alla comunità finanziaria nei giorni scorsi, stamattina si è riunito il Consiglio di Amministrazione del colosso bancario europeo Unicredit, chiamato a definire ed a deliberare i dettagli dell’aumento di capitale caratterizzato dall’offerta in opzione agli azionisti di titoli della Banca di nuova emissione. Ebbene, il prezzo di emissione delle nuove azioni, comprensive di sovrapprezzo, è stato fissato, sia per i possessori di titoli ordinari, sia per i possessori di quelli a risparmio, in 1,589 euro per azione; il rapporto è di numero 3 azioni ordinarie Unicredit di nuova emissione per ogni 20 titoli ordinari e/o di risparmio in possesso degli azionisti.

Azioni Unicredit: aumento di capitale fino a quattro miliardi di euro

aumento-capitale-unicreditSi avvicina a grandi passi per gli azionisti di Unicredit l’appuntamento con l’aumento di capitale che, lo ricordiamo, è stato deliberato il 16 novembre scorso da parte dell’Assemblea straordinaria dei soci del colosso bancario europeo; trattasi, nel dettaglio, di un’operazione di ricapitalizzazione per complessivi quattro miliardi di euro, comprensiva di sovrapprezzo, finalizzata all’emissione di nuove azioni Unicredit aventi un valore nominale di 0,50 euro ciascuna. Nella giornata di domani, giovedì 7 gennaio 2010, il Consiglio di Amministrazione della società si riunirà per definire i dettagli dell’aumento di capitale che, come recita una nota ufficiale emessa dal Gruppo bancario, avrà inizio lunedì prossimo, 11 gennaio 2010. A partire da tale data, infatti, in Italia ed in Germania, fino al prossimo 29 gennaio 2010 incluso, potranno essere esercitati i diritti di opzione, mentre gli stessi saranno esercitabili in Polonia a partire dal 14 gennaio e fino al 29 gennaio 2010 incluso.

Etf per investire in Russia

etf-russiaI mercati azionari appartenenti alla categoria degli “emergenti” offrono l’opportunità di conseguire rendimenti elevati, quando le cose vanno bene, a fronte però dell’assunzione di un rischio molto elevato, con la conseguenza che questi mercati sono a conti fatti adatti e consigliabili solo a chi ha un profilo di rischio molto elevato. Inoltre, specie in passato, l’accesso diretto a questi mercati azionari emergenti è stato sia difficoltoso, sia costoso. Successivamente, sono nati molti fondi comuni di investimento che investono in tali aree, con profili di rischio e di diversificazione alti e medio/alti, ma oramai sul mercato, ed in particolare sul circuito di Borsa Italiana S.p.A., ci sono anche gli Etf che permettono di scommettere sui mercati emergenti. Tra questi, c’è uno specifico Etf che investe sul mercato azionario russo; trattasi del “Lyxor Etf Russia“, codice ISIN FR0010326140, commissione totale annua dello 0,65% e nessuna commissione di entrata, di uscita o di performance.

Borsa Brasile: Etf per puntare sul mercato carioca

borsa-brasilianaLa Borsa brasiliana nel 2009 è stata la migliore al mondo in fatto di rendimento azionario; a sancirlo è stata la Morgan Stanley a conferma di come il Paese abbia risentito meno di tutti della crisi finanziaria ed economica abbattutasi praticamente in tutto il mondo. Il Brasile, in particolare, grazie alle politiche di Governo non solo vincenti, ma anche azzeccate, ha fatto registrare anche una netta rivalutazione della propria valuta locale, il real brasiliano, nei confronti delle principali monete guida, compreso il dollaro e l’euro. Ma come investire in azioni sul mercato brasiliano? Ebbene, fermo restando che i rendimenti ottenuti nel 2009 dalla Borsa brasiliana, non sono indicativi dei rendimenti futuri, compresi quelli di quest’anno, sul mercato gestito da Borsa Italiana S.p.A. c’è un Etf che permette di posizionarsi sul mercato brasiliano. Trattasi infatti di un Etf che replica passivamente l’indice Ibovespa, ovverosia quello del Sao Paolo Stock Exchange.

Fondi BancoPosta azionari, bilanciati e flessibili

fondi_bancopostaAnche il Gruppo Poste Italiane, che già da diversi anni da società tipicamente focalizzata nei servizi di recapito, è diventato sempre più “banca”, ma anche società telefonica con l’operatore PosteMobile, ha la propria gamma di Fondi Comuni di Investimento, da quelli a basso rischio a quelli con un profilo di rischio più elevato e, quindi, indicati per investire il capitale a medio e lungo termine. Attualmente i Fondi promossi da Poste Italiane ai risparmiatori sono in tutto otto, e sono i seguenti: BancoPosta Monetario, che ha le caratteristiche di un Fondo specializzato nell’investire nell’obbligazionario euro governativo a breve termine.