Azioni banche: focus sul rimpatrio dei capitali

scudo-fiscaleA seguito dell’operazione di rimpatrio dei capitali in Italia, attraverso lo scudo fiscale, molte banche italiane potrebbero nel breve e nel medio termine trarne beneficio attraverso un sensibile aumento degli asset in gestione. Al riguardo, infatti, il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto che il volume delle operazioni legate allo scudo fiscale è stato pari a ben 95 miliardi di euro; le dichiarazioni di emersione si sono temporaneamente chiuse lo scorso 15 dicembre, ma il Governo ha disposto la riapertura che si protrarrà fino al prossimo mese di aprile anche se con delle aliquote più elevate. Di questi 95 miliardi di euro, il Mef ha ufficialmente dichiarato che il 98% di queste somme sono costituite da rimpatri effettivi nel nostro Paese, il che significa che gli intermediari, ovverosia le banche su tutte, vedranno accrescere, in alcuni casi in maniera sensibile, il controvalore degli asset in gestione da cui, tra l’altro, la banca potrà anche intascare delle commissioni sulla base di future operazioni di investimento mobiliare e non nel nostro Paese.

Seat Pagine Gialle: obiettivi e strategie per i prossimi mesi

azioni_seat_pagine_gialleEntro la fine del prossimo mese di gennaio 2010, Seat Pagine Gialle prevede di rendere noto alla comunità finanziaria l’esito relativo a dei colloqui che sono stati avviati con l’istituto di credito estero Royal Bank of Scotland per mettere a punto delle operazioni di emissioni di debito al fine di allungare la scadenza media del proprio indebitamento. Contestualmente, a causa delle condizioni macroeconomiche, che nel frattempo sono peggiorate, Seat Pagine Gialle ha altresì annunciato una revisione al ribasso delle aspettative e degli obiettivi attesi per l’anno 2010 e per il 2011. Quindi, non potranno essere più rispettati i target tracciati nel Piano Industriale 2009-2011 che l’azienda aveva messo a punto nel febbraio 2009; al termine dei colloqui e del relativo esito sul rifinanziamento parziale del proprio debito con Royal Bank of Scotland, Seat Pagine Gialle informa che provvederà poi alla presentazione delle previsioni relative al prossimo anno.

Azioni Wall Street: 2000-2009, un decennio da dimenticare

azioni-wall-streetI dieci anni dal 2000 al 2009 non passeranno di certo alla storia per la piazza azionaria di Wall Street; sono stati infatti dieci anni di grandi eventi negativi e di grandi tragedie, dall’attacco alle Torri Gemelle al caso Enron e passando, in ultimo, per il crac di Lehman Brothers e la tempesta finanziaria abbattutasi a seguito del crollo del castello di carta dei mutui subprime. In tale contesto, tra pesanti cadute, e risalite più o meno repentine, chi è entrato sui massimi relativi ha in molti casi perso quasi tutto, mentre chi è riuscito ad entrare sui minimi di periodo ha fatto buoni affari. Ma c’è anche chi dall’investimento in azioni, con un’ottica di medio e lungo periodo, dalla Borsa di New York non avuto grandi soddisfazioni; al riguardo, infatti, nei giorni scorsi il capo economista della Ibbotson Associates ha messo in evidenza come il ritorno finanziario di questi ultimi dieci anni, per chi ha puntato sulle azioni americane, sia stato in media negativo dello 0,5%.

Private Equity: investire “facile” con gli Etf

etf-private-equityIl settore del private equity in passato ha rappresentato un campo dove ad operare erano praticamente solo o quasi gli “addetti ai lavori“, ma col tempo si è capito come l’apertura di questo comparto al mercato potesse rappresentare una grande opportunità di sviluppo e di crescita. In ogni caso, l’accesso diretto nel capitale azionario di società che operano nel private equity può essere sia difficoltoso, sia rischioso, mentre puntare su un paniere permette come al solito di mediare il rischio e di cogliere le opportunità offerte da un comparto che spesso riesce a dare delle belle soddisfazioni anche quando la congiuntura economica mondiale non è delle migliori, o si verificano bolle e tempeste finanziarie.

Etf alto potenziale: investire in azioni delle società indiane

mercato-indianoDopo la Cina, l’India è una delle economie emergenti che negli ultimi anni ha fatto registrare elevati tassi di crescita, e contestualmente a rivalutarsi, e non di poco, è stato anche il mercato azionario. Anche nella fase più acuta della crisi finanziaria ed economica, l’India, seppur con livelli di crescita inferiori, ha continuato a crescere in termini di prodotto interno lordo, candidandosi così per i prossimi anni a diventare con la Cina una tra le potenze economiche e commerciali più influenti nel mondo. Per chi ha un profilo di rischio medio/alto, e punta ad investire una quota del proprio patrimonio sull’azionario dei mercati emergenti, c’è la possibilità di “entrare” sul mercato azionario delle società indiane o attraverso i Fondi Comuni che investono nell’area, oppure ancor più semplicemente comprando un Etf sull’India che replica passivamente l’andamento medio registrato dai titoli a più elevata capitalizzazione.

Etf FTSE MIB: scommettere al rialzo su Piazza Affari

etf-piazza-affariChi investe sui titoli azionari di Piazza Affari di norma punta sui titoli ad elevata capitalizzazione, ovverosia su quelli che compongono il FTSE MIB; l’investimento in una o più azioni dell’indice comporta l’assunzione tipica del rischio azionario, ma non sempre i titoli che si comprano, specie nel breve e nel brevissimo periodo, seguono la stessa tendenza del FTSE MIB, ovverosia l’andamento medio di tutti i titoli che lo compongono. Di conseguenza, per chi non vuole rinunciare all’investimento nei titoli ad elevata capitalizzazione, ma nello stesso tempo punta a mediare il rischio, può essere particolarmente interessante investire sugli Etf che replicano passivamente l’FTSE MIB; in questo modo, se il FTSE MIB cresce, l’Etf si incrementa sostanzialmente della stessa entità e l’investitore consegue lo stesso guadagno che si otterrebbe comprando tutti i titoli del paniere in funzione dei loro pesi nell’indice delle Blue Chips.

Azioni e dividendi: gli investitori valutano il rendimento

monitor-azioni-italiaSpesso può sorgere il dubbio circa il particolare andamento di certi titoli azionari e il loro rendimento: gli investitori possono allora chiedersi il motivi di tali performance borsistiche, ad esempio il perché questi titoli, pur beneficiando di alti dividendi, vengano poi disdegnati. Un caso concreto e molto attuale è quello del titolo Acea, azienda che non è in alcun modo sul punto di fallire o di rischiare la bancarotta: il prezzo delle azioni è in continuo calo, ma, ciò nonostante, gli investitori non hanno aderito in massa. Si tratta di un comportamento finanziario abbastanza comprensibile. In effetti, quando si va a calcolare il cosiddetto “dividend yield” di una determinata azione, vale a dire il suo rendimento offerto dal rapporto tra la cedola del titolo e il suo prezzo, è molto importante sapere anche qual è l’anno di riferimento di ciò su cui si va a investire: il dato temporale è fondamentale proprio perché ci sono dei casi in cui tra un anno e un altro potrebbero essere incorse delle significative differenze per quel che concerne i termini dell’utile netto.

 

Etf per investire sui mercati emergenti

mercati_emergentiIl 2009 sta per chiudersi ed è tempo di bilanci per le economie; quelle più mature, dall’Europa agli Stati Uniti passando per il Giappone, hanno attraversato una fase recessiva come non si vedeva da decenni, mentre quelle emergenti, seppur con ritmi più bassi, India e Cina su tutti, sono proseguite lungo il sentiero della crescita. Rispetto al passato, investire sull’azionario di questi Paesi è più semplice ed immediato grazie agli Etf settoriali che, nello specifico, permettono di replicare passivamente l’andamento di un indice o di un paniere di azioni principali, e di avere sempre i prezzi sotto controllo. Tra gli Etf settoriali sui mercati emergenti ci sono quelli Lyxor di Société Generale, che permettono di posizionarsi sull’azionario di Paesi emergenti come l’India, la Cina e la Russia, ma anche Brasile, Sud Africa, Malesia, Taiwan, Hong Kong, Corea e Turchia.

Etf per investire in Cina

etf-lyxor-chinaPer chi vuole investire sul mercato cinese, una delle aree a più elevato tasso di sviluppo visto che il Paese in futuro si candida a diventare la prima potenza economica mondiale, c’è la possibilità di “scommettere” sull’azionario “made in China” sfruttando i vantaggi offerti dagli Etf, ovverosia liquidità, possibilità di poter negoziare lo strumento nei giorni di Borsa aperta, e bassi costi. Uno degli Etf quotati sul mercato italiano che replica l’andamento dell’azionario cinese è il Lyxor Etf China, codice ISIN FR0010204081, emesso da Lyxor International Asset Management S.A. L’Etf è armonizzato, prevede la possibilità di ottenere annualmente un dividendo, e replica passivamente l’HSCEI, l’indice Hang Seng China Enterprises che viene sia calcolato, sia pubblicato, dall’Hang Seng Indexes Company Limited. L’indice, nello specifico, si compone delle più importanti azioni cinesi che vengono negoziate in dollari di Hong Kong.

Certificates su azioni, indici, valute e commodities

certificatesI Certificates sono degli strumenti finanziari che, con o senza l’effetto leva, permettono di replicare l’andamento di azioni, indici, valute, commodities ed altri sottostanti che magari sono  difficilmente accessibili direttamente da parte di un investitore. I Certificates, come accennato, si distinguono in due categorie: quelli senza leva, definiti anche come Certificates “investment“, e quelli “leverage“, ovverosia quelli su cui c’è un effetto leva; in quest’ultimo caso, rispetto al sottostante, le oscillazioni dello strumento finanziario sono più ampie e di conseguenza si amplifica anche il rischio di conseguire maggiori perdite o di ottenere guadagni superiori. Sono tante le tipologie di Certificates che, scambiati giornalmente come le azioni, consentono, ad esempio, di investire sul petrolio o magari sull’indice di una Borsa meno “accessibile” come quella russa o cinese.

Investire in azioni: come gestire il rischio

investire-in-azioniDa quando, parecchi anni fa, le contrattazioni sulle Borse mondiali avvengono in modalità telematica, il grado di correlazione e di influenza tra un mercato e l’altro è aumentato a dismisura; questo è il frutto sia della globalizzazione, sia del fatto che ogni avvenimento, positivo o negativo, che si registra in un’area del nostro pianeta, ha un’influenza diretta o indiretta sulle altre economie mondiali. Di conseguenza, l’investitore in azioni si assume non solo il rischio legato alle oscillazioni di prezzo di uno o più titoli, legate all’andamento ed ai conti dell’azienda o delle aziende detenute in portafoglio, ma deve fare i conti anche con le dinamiche legate alla correlazione tra i mercati. Prima di acquistare un’azione, ad un determinato prezzo, l’investitore accorto deve avere sia le idee chiare sui propri obiettivi di investimento, sia una conoscenza quanto più approfondita possibile della società su cui sta scommettendo.