Azioni e dividendi: gli investitori valutano il rendimento

monitor-azioni-italiaSpesso può sorgere il dubbio circa il particolare andamento di certi titoli azionari e il loro rendimento: gli investitori possono allora chiedersi il motivi di tali performance borsistiche, ad esempio il perché questi titoli, pur beneficiando di alti dividendi, vengano poi disdegnati. Un caso concreto e molto attuale è quello del titolo Acea, azienda che non è in alcun modo sul punto di fallire o di rischiare la bancarotta: il prezzo delle azioni è in continuo calo, ma, ciò nonostante, gli investitori non hanno aderito in massa. Si tratta di un comportamento finanziario abbastanza comprensibile. In effetti, quando si va a calcolare il cosiddetto “dividend yield” di una determinata azione, vale a dire il suo rendimento offerto dal rapporto tra la cedola del titolo e il suo prezzo, è molto importante sapere anche qual è l’anno di riferimento di ciò su cui si va a investire: il dato temporale è fondamentale proprio perché ci sono dei casi in cui tra un anno e un altro potrebbero essere incorse delle significative differenze per quel che concerne i termini dell’utile netto.

 

Quando ci troviamo di fronte a un importante calo degli utili che coinvolge molte industrie, è infatti poco probabile che il dividendo che è maturato nel 2009 e che dovrà essere pagato nel 2010 possa essere identico a quello che è maturato nel 2008 e che è stato pagato nel 2009. Come adeguarsi allora in questo caso? Se il raffronto con il prezzo è stato effettuato con il dividendo di riferimento dell’anno precedente, potrebbero emergere dei rendimenti molto alti, i quali non sono più realistici a fronte del nuovo dividendo, che può, in alcuni casi, essere penalizzato da un risultato non così brillante.

 

Per risolvere tale problema, si può provvedere a fare nuovamente il calcolo, usando però i dividendi prospettici del titolo, visto che le stime di questi ultimi sono reperibili mediamente sui principali siti che si occupano di finanza.

Lascia un commento