Bank of Japan fa volare i futures sul rame

Il rame ha raggiunto i suoi massimi degli ultimi sette giorni a New York: Bank of Japan, istituto di credito centrale della nazione nipponica ha annunciato il prolungamento e l’ampliamento dei propri acquisti di assets finanziari (i cosiddetti “quantitative easing” per intenderci), in modo da favorire il sostegno alla crescita economica. Volendo essere ancora più precisi, i dirigenti della banca asiatica hanno optato per adottare un target di inflazione pari a due punti percentuali, con gli acquisti veri e propri che saranno fatti partire il prossimo anno. Tutti questi eventi non possono che avere delle ripercussioni sul metallo, in quanto il Giappone rappresenta il quarto maggior utilizzatore al mondo di rame.

Il Comex di New York ha assistito oggi al rialzo dei contratti futures, più precisamente le spedizioni del prossimo mese di marzo: gli 0,1 punti percentuali guadagnati in giornata hanno consentito alla quotazione complessiva di attestarsi a quota 3,682 dollari la libbra. Uno dei livelli più alti è stato quello pari a 3,701 dollari, come non accadeva dallo scorso 11 gennaio. Il 2013 ha segnato un divario importante rispetto alla fine dello scorso anno, in quanto bisogna ricordare è stata registrata un’ultima settimana del 2012 in calo per i futures sul rame.

Se però si aggiunge che c’è ancora un Etf sul rame fisico che fa tanto discutere, allora si possono comprendere determinate performance. Il metallo in questione ha messo a segno un +6,3% nel corso del 2012, grazie soprattutto all’operato delle banche centrali americana (la Federal Reserve), europea (la Bce) e cinese, protagoniste di nuovi sforzi per potenziare le rispettive economie. Ora anche Bank of Japan si adegua a questo trend e non c’è nulla da fare per impedire le giornate bullish come quella odierna. Tra l’altro, ultimo ma non meno importante dettaglio, secondo la Copper Development Association sono stati soprattutto i costruttori a domandare rame (40% del totale).

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