Bond giapponesi in evidente calo: lo yen si rafforza

Le obbligazioni del governo giapponese hanno subito una fondamentale impennata proprio nel corso della giornata di ieri: è stato proprio questo incremento a provocare lo spostamento della curva dei rendimenti verso i livelli pluriennali più bassi, visto che gli investitori devono fronteggiare una situazione economica in cui lo yen continua a rafforzarsi e le esportazioni della nazione asiatica diventano sempre più dipendenti dai paesi esteri. In particolare, i ricavi che si possono ottenere dai bond più “lunghi” hanno fatto registrare dei ribassi piuttosto consistenti, a causa degli ultimi annunci di Bank of Japan, la quale ha avanzato un’offerta per l’acquisto di 350 miliardi di yen, con i prodotti che presentano una scadenza che arriva fino ai trent’anni. Il benchmark decennale, invece, ha sfiorato per un breve momento il punto percentuale (0,980%), il peggior record in senso negativo da sette anni esatti.


E cosa c’è da dire poi in relazione alle altre scadenze? I bond ventennali si sono rinforzati, riferendoci sempre ai rendimenti, di 1,575 punti percentuali, mentre quelli trentennali dell’1,595%: si tratta dei massimi livelli ottenuti dal 2003. Bisogna ricordare che uno yen più forte potrebbe portare a svalutazione della ripresa economica nipponica, dato che le prospettive più reali mettono in evidenza delle esportazioni più costose e una riduzione dei profitti per quel che concerne questo stesso comparto finanziario.

Come hanno sottolineato molti analisti ed economisti, a questo punto non sarà affatto semplice, nel corso dei mesi futuri, arrivare a dei buoni rialzi obbligazionari: in effetti, a parte alcune lievi differenze nei tassi di interessi applicati da Fed e Bank of Japan, nessuno può prevedere in che proporzioni i prodotti finanziari e il loro andamento verranno influenzati dall’attuale situazione. La volatilità, inoltre, si riflette nei movimenti speculativi e, di conseguenza, anche nelle politiche valutarie da adottare: questo mix dovrebbe consentire, se non interverranno cambiamenti, di lasciare la curva dei rendimenti verso il basso.

Lascia un commento